Un video mostra il momento dell'arresto di uno dei rapinatori autori della sparatoria avvenuta questa mattina a Brindisi. Sparatoria in cui è rimasto ucciso il Brigadiere Capo Carlo Legrottaglie. L'altro rapinatore è morto invece in un conflitto a fuoco con la polizia a Grottaglie, vicino a Taranto. I rapinatori sono entrambi di Carosino, in provincia di Taranto. L'arrestato è Michele Mastropietro, 59 anni, con numerosi precedenti tra cui l'assalto a un furgone portavalori dell'istituto salentino Sveviapol Sud, avvenuto il 2 maggio 2013 nei pressi di Monteiasi.
A ricostruire l'accaduto una nota del Sim, il sindacato dei militari, che parla di un "intervento coordinato delle forze dell'ordine che ha portato alla cattura dei due uomini responsabili dell'omicidio del brigadiere capo Carlo Legrottaglie, avvenuto questa mattina nella zona industriale di Francavilla Fontana". E ancora: "Nel corso della fuga i due malviventi si sono asserragliati in una masseria dove sono stati individuati dai colleghi della polizia di Stato. Sembrerebbe, secondo quanto appreso dal Sim carabinieri, che, durante il conflitto a fuoco che ne è seguito, uno dei rapinatori sarebbe rimasto ucciso, colpito in risposta all'aggressione armata, mentre il complice è stato arrestato".
Il Sim carabinieri, quindi, esprime "apprezzamento per la tempestività, preparazione e lucidità operativa di tutti gli operatori impegnati, che hanno agito con fermezza e professionalità in una situazione di altissimo rischio. Pur confortati dal buon esito della cattura ribadiamo con forza che nessun risultato potrà colmare il vuoto lasciato dal sacrificio del nostro collega, barbaramente ucciso durante un'azione di servizio".
In occasione della festa per i 25 anni di Libero, è salito sul palco del Teatro Lirico Giorgio Gaber di Milano Andrea Pucci, che ha intrattenuto il pubblico presente con uno spettacolo comico e musicale.
"Libertà è una parola bellissima, la più bella del nostro vocabolario. Ma rischia a volte di suonare a vuoto. Come anche l'aggettivo 'liberale', una definizione splendida. Ma che oggi rischia perfino di creare confusione, di avere un margine di ambiguità. Tutti si definiscono liberali, soprattutto quelle persone che non hanno sempre un'inquietudine positiva per la libertà". Il monologo di Daniele Capezzone in occasione della festa per i 25 anni di Libero.
“Mi sono contenuto sul referendum. Io ho detto: ‘Penso di andare a votare’. Poi ho aggiunto tanto per dire a una cosa comiziale con tutti i nostri, sapendo che nessuno sarebbe andare a votare: farò propaganda” per l’astensione. “Mamma mia, non l'avessi mai detto. Non ho più aperto bocca sui referendum. Mi sono limitato alla fine a registrare il clima di odio. Mi hanno insultato in malo modo e quando gliel’ho ricordato, all’esito - dopo essere andato a votare per un solo referendum - mi hanno detto che stavo facendo qualcosa di antidemocratico. Mi sono messo a piangere. Ho pianto molto, a dirotto”. Lo ha detto il presidente del Senato, Ignazio La Russa, intervistato dal direttore Mario Sechi alla festa per i 25 anni di Libero, al Teatro Lirico Giorgio Gaber di Milano.
"Sono venticinque anni di storia di un quotidiano che ha e sta lasciando il segno a Milano con il vostro stile graffiante, ironico e caustico". Così il sindaco di Milano Giuseppe Sala nel corso dell'intervista col direttore Mario Sechi all’evento al Teatro Lirico Giorgio Gaber per i 25 anni del quotidiano Libero. "È evidente che la vediamo in maniera diversa da tanti punti di vista - ha aggiunto -, ma io sono convinto che la base del rapporto tra istituzioni, politica e media, sia questa: è necessario, non potrebbe essere diversamente". Libero secondo Sala "ha cambiato molto questa città, ha aiutato tante riflessioni. Io riconosco che Libero ha dato alla città e io spero che voi riconosciate che Milano dà a chi fa il vostro mestiere, una città che non accetta mai lo status quo", ha concluso il sindaco.