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Gela, prete accoltellato in chiesa: video choc, chi hanno arrestato

di Redazione sabato 25 ottobre 2025
2' di lettura

I carabinieri di Gela, in provincia di Caltanissetta, hanno arrestato un 26enne individuato come presunto responsabile dell'accoltellamento di don Nunzio Samà, parroco della Chiesa Beata Vergine del Carmelo di Gela. Le indagini, coordinate dalla Procura della Repubblica di Gela, hanno consentito in breve tempo di raccogliere convergenti elementi indizianti a carico del soggetto fermato. Determinante è stata la visione dei diversi sistemi di videosorveglianza presenti nella zona, che hanno consentito di contestualizzare la presenza del giovane all'interno della chiesa, ove proprio nell'ufficio del parroco si sarebbe stata l'aggressione nel corso della quale è stato sferrato il fendente che colpiva il religioso al ventre.

Nonostante la ferita riportata, il parroco è riuscito a scappare da una porta secondaria e mettersi in salvo, venendo poi soccorso dal personale sanitario e trasportato presso l'ospedale di Gela, ove è stato medicato e giudicato non in pericolo. Nel frattempo i carabinieri intervenuti sono riusciti rapidamente a identificare il presunto autore e a rintracciarlo presso la propria abitazione.

Nel corso della perquisizione domiciliare, è stato ritrovato, nascosto in un marsupio nascosto sotto un mobile, un coltello da cucina ritenuto compatibile con quello utilizzato per l'aggressione, sottoposto a sequestro per i successivi accertamenti. I conseguenti approfondimenti investigativi, le ulteriori immagini visionate e le informazioni testimoniali raccolte hanno consentito di cristallizzare un quadro indiziario rispetto al ruolo del fermato nella dinamica delittuosa ricostruita, che sarebbe maturata, secondo gli elementi raccolti, nell'ambito di un contesto di disturbo di personalità e di fanatismo religioso. L'arrestato è stato trasferito nel carcere di Gela, su disposizione del Sostituto Procuratore di turno della Procura della Repubblica di Gela.

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Fonte: Agenzia Vista / Alexander Jakhnagiev

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Marche, irruzione pro-Pal durante il primo Consiglio regionale

Incursione pro-Pal durante il Consiglio regionale delle Marche. La prima seduta è stata aperta da Andrea Cardilli, presidente provvisorio in attesa dell’elezione, durante la seduta in corso, di quello effettivo. Proprio durante i saluti e la presentazione di consiglieri e assessori, un’attivista a favore della Palestina è intervenuta dal pubblico sventolando una bandiera e chiedendo che la Regione Marche interrompa "i rapporti con Israele" e che "venga riconosciuto lo Stato palestinese". L'attivista - che ha proseguito durante l'intervento del presidente protempore - è stata accompagnata fuori dall'aula dal personale della vigilanza presente nell’emiciclo di Palazzo Leopardi in Ancona.

Prima di essere messa alla porta, la pro-Pal ha letto un comunicato per chiedere alla Regione Marche di "interrompere ogni rapporto con Israele". Vicino a lei, un altro attivista ha esposto una bandiera palestinese e un'altra bandiera è stata esposta nell'altro lato dello spazio dedicato al pubblico. In seguito, sono iniziate le votazioni per eleggere il presidente dell'Assemblea legislativa regionale. Ma non è tutto perché di fronte a Palazzo Leopardi, sede del Consiglio Regionale, il coordinamento Marche per la Palestina ha organizzato questa mattina un sit-in di protesta. "Abbiamo già raccolto più di 5mila firme. - ha detto un attivista al megafono - Chiediamo l'interruzione di ogni tipo di rapporto economico, culturale e accademico con uno Stato genocida".

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