Il duro botta e risposta tra Edi Rama e Jacopo Matano diventa un caso in Rai. Il giornalista di Rai 3, in conferenza stampa, porge al primo ministro albanese una domanda sul Protocollo sui migranti sottoscritto con l'Italia e il leader socialista non la prende benissimo: "Lei mi domanda se io mi sia pentito, ma se non si è pentito lei che fa da due anni la stessa domanda come posso pentirmi io che intanto ho fatto centro altre cose con il suo presidente del Consiglio?". Il riferimento di Rama, ovviamente, è a Giorgia Meloni.
Momenti di gelo in sala, con l'Usigrai che dopo poco apre la polemica. "Può sembrare banale ma oggi fare domande al potere sta diventando un modo per resistere alla arroganza e alla violenza che coglie chi, investito di un ruolo, si trova davanti a un giornalista che gli chiede di rispondere sul suo operato. Così è successo a Jacopo Matano del Tg3 che, in conferenza stampa, ha fatto una domanda di stretta attualità al Primo Ministro albanese Edi Rama, sui centri migranti italiani voluti dal nostro governo", si legge in una nota del sindacato "di sinistra" di viale Mazzini.
"Stizzito dalla semplice domanda, Edi Rama ha pensato bene di prendere di mira il collega provando malamente a ridicolizzare il suo intervento - prosegue il sindacato dei giornalisti Rai - Il leader albanese è oggi in buona compagnia con politici, Presidenti e capi di governo che non fanno mistero di non gradire il confronto con i giornalisti. Si trovano meglio con le dichiarazioni confezionate dai loro uffici stampa o con chi si limita a mettergli davanti un microfono". "Ieri non è andata così e questo sarà finché giornaliste e giornalisti continueranno a porre domande. Bene hanno fatto la redazione e il Cdr del Tg3 a difendere apertamente l'operato del collega", conclude l'Usigrai.
Video: Agenzia Vista / Alexander Jakhnagiev - agenziavista.it
"Ho avuto paura di morire". Lo dice Emanuele Cani, assessore regionale all’Industria della Sardegna, in un'intervista a 'Repubblica', ricordando la caduta del 12 novembre sulla scalinata del ministero delle Imprese e del made in Italy che lo ha portato a sbattere e rompere una vetrata, opera d’arte di Mario Sironi. È accaduto tutto in una manciata di secondi: sono inciampato nel tappeto, ho perso l’equilibrio e la mia caduta è terminata sul davanzale. Mi sono accasciato lì, poi i carabinieri che erano presenti mi hanno soccorso", racconta Cani che aggiunge: "Ora sto bene. Ma sono stato fortunato, potevo anche morire". Le immagini della sua caduta hanno fatto il giro del web.
Da Osama Bin Laden a Fidel Castro fino a Fabrizio Corona. E poi il tumore, la rinascita, i nipotini, le tigri da domare: Lele Mora si racconta e si svela a Libero. L'imperdibile appuntamento con l'intervista di Alessandro Dell'Orto per "Soggetti smarriti", su Libero domenica 16 novembre.
Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha ribadito la sua intenzione di avviare un’azione legale contro la BBC per il video ritenuto fuorviante e manipolato del suo discorso del 6 gennaio 2021. Nonostante le scuse dell’emittente, Trump afferma che procederà comunque con la causa. "Farò causa per una cifra tra uno e cinque miliardi" ha detto il tycoon, parlando sull'Air Force One con un giornalista del Daily Telegraph, che ha rivelato la manipolazione.
Una potente esplosione ha colpito una zona industriale nella provincia di Buenos Aires, in Argentina, innescando un vasto incendio. L’esplosione è avvenuta a Carlos Spegazzini, circa 50 chilometri a sud della capitale. Secondo le autorità locali, oltre 20 persone sono rimaste ferite, ma nessuna si trova in condizioni critiche. L’incendio ha danneggiato diversi edifici nell’area, dove sono presenti impianti petrolchimici. Decine di squadre dei vigili del fuoco sono intervenute per domare le fiamme: le autorità stanno indagando sulle cause dell’incidente.