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Meloni a Napoli, coro e balletto: come fa impazzire la sinistra

sabato 15 novembre 2025
2' di lettura

Serata indigesta per Roberto Fico, Vincenzo De Luca, il Pd e il Movimento 5 Stelle a Napoli: un palazzetto strapieno, con migliaia di persone anche in piedi, traboccante di bandiere di Fratelli d'Italia, con qualche esemplare della Lega (specie nelle prime file, quando prende la parola Matteo Salvini) e di Forza Italia e tante bandiere tricolore. 

Venerdì è stato questo lo scenario che ha accompagnato la kermesse elettorale finale del centrodestra a sostegno del candidato alla presidenza della Regione Campania, Edmondo Cirielli al Palapartenope, a Fuorigrotta. 

I decibel aumentano man mano che si avvicendano sul palco i leader dei partiti. E' stato Maurizio Lupi, leader di Noi Moderati, a scandire il passo, invitando le persone in platea e sugli spalti ad alzare la voce, ringraziando gli altri colleghi del centrodestra. Poi tocca a Salvini, che definisce Maurizio Landini "uno scioperante di professione", con fischi e buu in riferimento al segretario della Cgil, criticato e oggetto di ironia per la proclamazione degli scioperi in queste settimane. I toni salgono anche quando il vicepremier e ministro degli Esteri, Antonio Tajani, ricorda il fondatore del centrodestra e di Forza Italia, Silvio Berlusconi. Quando Tajani ha chiuso il suo intervento si è intonato in sala "Chi non salta, comunista è", aprendo così la strada al discorso di Giorgia Meloni, inondata di applausi, soprattutto all'inizio dell'intervento. 

Piovono applausi quando la presidente del Consiglio evidenzia il lavoro dell'esecutivo a Caivano, le contraddizioni del rapporto tra De Luca e Fico, mentre cavalca i mugugni della sala a proposito delle parole del governatore uscente De Luca, a proposito delle liste d'attesa nella sanità. 

"La patrimoniale? Una ricetta bizzarra e tardo comunista della sinistra che con noi non passerà mai", ha assicurato la premier. "Ci accusano di aver favorito i ricchi come se chi guadagna 2.500 euro al mese fosse un ricco da mazzolare quando invece abbiamo chiesto un corposo contributo a banche e assicurazioni. Invece ci stanno dicendo che la manovra sta favorendo i ricchi e si considerano ricchi gente che guadagna 2.500 euro al mese". 

L'ovazione arriva nella parte finale del discorso della presidente del Consiglio, che parla di "un'alternativa alla rassegnazione", sulle note di We are the Champions dei Queen. Al termine del comizio a Napoli con tutto il centrodestra riunito che ha cantato insieme l'Inno dei Mameli, c'è stato il coro del pubblico "Chi non salta comunista è", durante il quale Meloni e Tajani hanno saltellato sul palco.

Fonte: Agenzia Vista / Alexander Jakhnagiev


 

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