Il Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, riceve il Presidente della Repubblica del Mozambico, Daniel Francisco Chapo.
Fonte: Agenzia Vista / Alexander Jakhnagiev
La ministra dell'Università e ricerca Anna Maria Bernini è stata contestata da un gruppo di studenti dell'Udu, unione degli universitari, durante il suo intervento ad Atreju, in corso a Roma. "Stiamo perdendo un anno - ha detto una delle manifestanti, in merito al semestre aperto per la facoltà di Medicina - questa riforma sta facendo soltanto male", hanno detto un paio di ragazzi del semestre filtro di medicina della Sapienza. Questi ultimi si sono avvicinati mentre la ministra prendeva la parola e hanno protestato a gran voce contro i test che si stanno svolgendo in questi giorni in tutte le università italiane. "Come diceva il mio presidente Berlusconi siete dei poveri comunisti, non ascoltate nemmeno", ha tuonato. Bernini è poi scesa dal palco per parlare con gli studenti ma non ha avuto modo di interloquire perché la contestazione si è fatta più forte e i ragazzi poi sono stati invitati a uscire.
A spiegare quanto accaduto la diretta interessata. Mentre gli studenti contestavano, "sono scesa tra il pubblico, ho raccolto le loro domande, sono risalita sul palco e ho risposto. Siete testimoni del fatto che li ho ascoltati, ma il problema è che hanno cominciato a contestarmi ancor prima che iniziassi a parlare. Quindi attenzione, perché le contestazioni devono avere dei contenuti, non devono essere solo slogan vuoti: come si fa a rispondere agli slogan? Io sto facendo una riforma seria, con delle domande serie che formeranno medici seri".
Nel 2004 Philip Kotler definiva i 10 peccati capitali del marketing.
Un punto di riferimento. Una mappa per capire cosa evitare.
Ma oggi, oltre vent’anni dopo, quella mappa non basta più.
Il mondo è cambiato.
I clienti sono più fluidi. I dati più abbondanti. Le tecnologie più veloci.
E il marketing? Spesso resta fermo su schemi vecchi. O su convinzioni che non funzionano più.
Ecco il vero rischio: non è la mancanza di strumenti.
È la falsa sicurezza.
È pensare che basti una buyer persona ben fatta, un piano editoriale coerente, un tone of voice “corretto” per essere rilevanti.
Ma oggi non basta più.
Il primo errore? Pensare che il cliente sia un’identità fissa.
Non lo è.
È una traiettoria che si modifica di continuo.
Cambia con il contesto, con le priorità, con la realtà che lo circonda.
Seguirlo davvero non significa rappresentarlo una volta per tutte, ma aggiornarne continuamente la lettura.
Poi ci sono i dati.
Che abbondano, ma raramente scomodano.
Li usiamo per confermarci, non per contraddirci.
Eppure i dati servono a metterci in discussione.
Essere ovunque? Non serve, se non resti da nessuna parte.
Automatizzare? Sì, ma solo se c’è un’intenzione umana dietro.
Usare l’AI? Certo. Ma se la visione è debole, l’AI moltiplica la confusione. Non il valore.
In questo video realizzato dagli esperti della Central Marketing Intelligence, si parla dei 10 nuovi peccati capitali del marketing.
Non quelli da manuale. Quelli reali.
Quelli che si insinuano nei processi quotidiani, nelle scelte “logiche”, nei gesti automatici.
Quelli che sembrano innocui… ma costano cari.
Se vuoi evitarli, il primo passo è riconoscerli.
Il secondo è cambiare il modo in cui prendi decisioni.
Il marketing di oggi non premia chi sa di più.
Premia chi sa guardare meglio.
Guarda il video completo e scopri come riconoscere i segnali invisibili, rimettere a fuoco le scelte e costruire un marketing che tiene davvero il passo con la realtà.
E se vuoi approfondire questo e altri temi fondamentali per chi guida un’impresa con visione strategica, da oggi è disponibile anche il manuale perfetto per l’imprenditore: una guida pratica per leggere i trend, usare i dati e costruire modelli di business capaci di durare.
"Ritengo irresponsabile bloccare il Paese con l'ennesimo sciopero generale, che mette in ginocchio il Paese in un momento complicato. Guarda caso su 24 scioperi generali, 17 sono di venerdì. Avete fatto bene a convocare l'assemblea il giovedì perché il venerdì è il giorno di qualcun altro ". Lo ha detto il ministro dei Trasporti Matteo Salvini nel corso dell'evento "Piano strategico 2025-2029 Next level" del gruppo Fs.
ChigiFsFonte: Agenzia Vista / Alexander Jakhnagiev
Il primo episodio di Punkinari, il nuovo format di Libero Quotidiano condotto da Fabrizio Biasin, parte dal mestiere più impopolare del calcio: arbitrare. Trenta domande secche, un solo jolly e nessuna protezione. Al centro della panchina siede Luca Marelli, ex arbitro, avvocato e volto televisivo, abituato a convivere con il sospetto, le offese e la consapevolezza che ogni decisione è un verdetto pubblico. Si parla di errori ammessi e mai dimenticati, della solitudine del fischio, di soldi, di reputazione e persino di gatti cardiopatici e football americano. Tra ironia e precisione chirurgica, Biasin mette a nudo la psicologia di chi vive dentro un mestiere che tutti credono di poter giudicare, ma che pochi hanno il coraggio di sostenere. Una conversazione schietta e imprevedibile sul potere, l’equilibrio e il prezzo della competenza nell’Italia che fischia sempre, ma raramente ascolta.