Duro colpo ai narcos nel porto di Civitavecchia. Nel corso dei servizi svolti congiuntamente nel mese di novembre tra la Polizia di Frontiera Marittima di Civitavecchia, la Guardia di Finanza di Roma – Gruppo Civitavecchia e l’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli – UADM Lazio 3 è stato sequestrato un ingente carico di cocaina purissima, pari a circa 138 chilogrammi, nascosto all’interno del carico di un autoarticolato appena sbarcato da una motonave proveniente da Barcellona. L’attività, sviluppata nell’ambito dei controlli di sicurezza doganale e antidroga presso lo scalo portuale, è scaturita da una meticolosa analisi del rischio condotta a livello interforze e che ha consentito agli operatori di individuare e fermare un autoarticolato di proprietà di una società slovena. L’estremo nervosismo e l’agitazione dal conducente, durante i preliminari controlli documentali, hanno indotto gli operanti ad approfondire il controllo del mezzo mediante un esame radiogeno che ha evidenziato alcune anomalie nel carico. Gli agenti hanno quindi sottoposto la merce all’attenzione dell’unità cinofila antidroga in forza al Gruppo GdF di Civitavecchia e proprio grazie al fiuto del cane Jackpot è stato possibile individuare, all’interno di sei voluminosi sacchi industriali contenenti plastica riciclata, 120 panetti di cocaina. La droga, di elevata purezza, dopo essere stata tagliata e preparata avrebbe potuto generare, venduta al dettaglio nelle piazze di spaccio, profitti illeciti fino a 15 milioni di euro circa. Il corriere, un bosniaco di 42 anni residente in Slovenia, è stato quindi arrestato.
"Aspettiamo con curiosità di vedere se la pubblica accusa o la parte interessata, come è stata molto originalmente definita in questo processo la difesa Stasi, come contrasterà lei o come contrasteranno loro il responso di questa perizia. Perché oggi tutti dicono che non è la pistola fumante: per me è una pistola d'acqua. Invece, prima del responso veniva venduta come la pistola fumante". Così il legale di Andrea Sempio, avvocato Liborio Cataliotti, ai cronisti a Roma. La difesa del 37enne presenterà due relazioni sulla traccia di Dna. "La seconda - spiega il legale è proprio per non lasciare nulla al caso e anche per esplorare ogni ipotesi"."Non critico certo la dottoressa Albani, mi facevo forte di un dato giuridico: la Cassazione dice che se il dato non è consolidato giuridicamente vale zero, addirittura meno di un indizio, non è neppure un indizio. Se il dato non è consolidato, non segue le linee guida, non può essere neanche utilizzato probatoriamente a livello di indizio. Quindi - ha spiegato - vale zero quella prova ai fini giuridici nella prospettiva di una accusa ad Andrea Sempio".
I soldati russi avanzano nella neve a Pokrovsk durante la guerra in Ucraina a febbraio 2025. Ecco un soldato in trincea che spara dei colpi di arma da fuoco con un kalashnikov.
Fonte: Agenzia Vista / Alexander Jakhnagiev
La ministra dell'Università e ricerca Anna Maria Bernini è stata contestata da un gruppo di studenti dell'Udu, unione degli universitari, durante il suo intervento ad Atreju, in corso a Roma. "Stiamo perdendo un anno - ha detto una delle manifestanti, in merito al semestre aperto per la facoltà di Medicina - questa riforma sta facendo soltanto male", hanno detto un paio di ragazzi del semestre filtro di medicina della Sapienza. Questi ultimi si sono avvicinati mentre la ministra prendeva la parola e hanno protestato a gran voce contro i test che si stanno svolgendo in questi giorni in tutte le università italiane. "Come diceva il mio presidente Berlusconi siete dei poveri comunisti, non ascoltate nemmeno", ha tuonato. Bernini è poi scesa dal palco per parlare con gli studenti ma non ha avuto modo di interloquire perché la contestazione si è fatta più forte e i ragazzi poi sono stati invitati a uscire.
A spiegare quanto accaduto la diretta interessata. Mentre gli studenti contestavano, "sono scesa tra il pubblico, ho raccolto le loro domande, sono risalita sul palco e ho risposto. Siete testimoni del fatto che li ho ascoltati, ma il problema è che hanno cominciato a contestarmi ancor prima che iniziassi a parlare. Quindi attenzione, perché le contestazioni devono avere dei contenuti, non devono essere solo slogan vuoti: come si fa a rispondere agli slogan? Io sto facendo una riforma seria, con delle domande serie che formeranno medici seri".
Nel 2004 Philip Kotler definiva i 10 peccati capitali del marketing.
Un punto di riferimento. Una mappa per capire cosa evitare.
Ma oggi, oltre vent’anni dopo, quella mappa non basta più.
Il mondo è cambiato.
I clienti sono più fluidi. I dati più abbondanti. Le tecnologie più veloci.
E il marketing? Spesso resta fermo su schemi vecchi. O su convinzioni che non funzionano più.
Ecco il vero rischio: non è la mancanza di strumenti.
È la falsa sicurezza.
È pensare che basti una buyer persona ben fatta, un piano editoriale coerente, un tone of voice “corretto” per essere rilevanti.
Ma oggi non basta più.
Il primo errore? Pensare che il cliente sia un’identità fissa.
Non lo è.
È una traiettoria che si modifica di continuo.
Cambia con il contesto, con le priorità, con la realtà che lo circonda.
Seguirlo davvero non significa rappresentarlo una volta per tutte, ma aggiornarne continuamente la lettura.
Poi ci sono i dati.
Che abbondano, ma raramente scomodano.
Li usiamo per confermarci, non per contraddirci.
Eppure i dati servono a metterci in discussione.
Essere ovunque? Non serve, se non resti da nessuna parte.
Automatizzare? Sì, ma solo se c’è un’intenzione umana dietro.
Usare l’AI? Certo. Ma se la visione è debole, l’AI moltiplica la confusione. Non il valore.
In questo video realizzato dagli esperti della Central Marketing Intelligence, si parla dei 10 nuovi peccati capitali del marketing.
Non quelli da manuale. Quelli reali.
Quelli che si insinuano nei processi quotidiani, nelle scelte “logiche”, nei gesti automatici.
Quelli che sembrano innocui… ma costano cari.
Se vuoi evitarli, il primo passo è riconoscerli.
Il secondo è cambiare il modo in cui prendi decisioni.
Il marketing di oggi non premia chi sa di più.
Premia chi sa guardare meglio.
Guarda il video completo e scopri come riconoscere i segnali invisibili, rimettere a fuoco le scelte e costruire un marketing che tiene davvero il passo con la realtà.
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