Salasso
Milano, Sala uccide lo shopping: maxi-rincaro per Area C
Mica solo gli artigiani sono sul piede di guerra. Anche i commercianti del centro, e strade limitrofe, sono fortemente preoccupati (per restare nel politicamente corretto) per l’aumento di Area C, da 5 a 7,50 euro. Perché se la stangata (e tale è) varata dalla giunta comunale guidata dal sindaco, Beppe Sala, sarà certamente utile per mettere in sicurezza il bilancio del Comune, risulta decisamente inutile per l’ambiente (non servirà certo a far calare lo smog) e fortemente penalizzante per imprese e negozi, considerando che l’aumento del ticket di ingresso viene esteso anche al week end. «Stiamo venendo che il numero di ingressi in Area C, nel fine settimana, è come negli altri giorni in sicurezza il bilancio del Comune, risulta decisamente inutile per l’ambiente (non servirà certo a far calare lo smog) e fortemente penalizzante per imprese e negozi, considerando che l’aumento del ticket di ingresso viene esteso anche al week end.
«Stiamo venendo che il numero di ingressi in Area C, nel fine settimana, è come negli altri giorni e di fatto non sono persone che entrano per lavorare, ma per fare shopping», spiega il primo cittadino, «quello che noi faremo è di applicare lo stesso prezzo d’ingresso anche per il sabato, la domenica e festivi». Il provvedimento entrerà in vigore a fine ottobre per andare a pieno regime all’inizio dell’anno, portando una bella boccata d’ossigeno nelle casse comunali. Il gettito stimato di Area C , su base annua, è di almeno 45 milioni di euro. Alla faccia dell’ambiente. Questa misura «avrà ricadute significative per l’attrattività» del centro sottolinea il segretario generale di Confcommercio Milano, Marco Barbieri. Ma non solo. «Le imprese assorbono questi rincari fino a quando è sostenibile farlo», spiega il rappresentante della categoria, «poi diventano inevitabili le ricadute sui consumatori e sul loro potere di acquisto». Lo shopping del sabato e della domenica, rito caro tutti, rischia di diventare carissimo, grazie alla stangata di Area C. Anche perché scatta una doppia tagliola: la Ztl che aumenta e il parcheggio pure.
STRISCE ROSSE
E non solo in centro, visto che il pagamento della sosta, per tutta la giornata, vien esteso anche in periferia, compreso il sabato. «Ci aspettiamo un confronto reale e costruttivo con il Comune, a partire dalle risorse necessarie per le imprese», chiosa Barbieri. «Non ha senso l’aumento di Area C per i mezzi degli artigiani, pur se ritoccato "solo" del 50%, passando dai 3 ai 4,5 euro al giorno e senza averci consultato», rimarca il segretario di Unione Artigiani, Marco Accornero, «se lo scopo di Area C è quello di ridurre i mezzi in circolazione in centro Milano, questo rincaro si trasforma in una tassa: manutentori, edili, idraulici, installatori di impianti, come molti altri, non possono muoversi in metropolitana o in monopattino. I mezzi sono la nostra officina viaggiante. Per cui l’aumento si abbatte sui clienti senza ottenere la riduzione di un solo furgone nel traffico cittadino». Lo afferma il Segretario di Unione Artigiani Marco Accornero. Nel pacchetto mobilità varato dalla giunta c’è anche la Ztl nel quadrilatero della moda. «Ci sarà un punto di ingresso con telecamere in corso Venezia», spiega Sala, «all’incrocio tra via Senato e via Visconti di Modrone», dal quale potranno accedere gli autorizzati e i mezzi per il carico e scarico delle merci, i servizi taxi e noleggio con conducente. Ma l’obiettivo è quello di «far sparire le auto private». Cambia anche la sosta nelle strisce blu. La vera novità riguarda la fascia esterna dove, ad oggi, è previsto il pagamento fino alle 13. Con la nuova delibera l’orario del pagamento viene allungato fino alle 19 e esteso a tutti i giorni feriali, sabato incluso. Questo cambiamento interesserà gli ambiti già regolamentati e tutti gli ambiti che saranno istituiti nell’area della Cerchia extrafiloviaria. Un’altra stangata. «Scientificamente dov’è dimostrato che alzando il prezzo e allargando la chiusura nei weekend la qualità dell’aria migliorerà»?, si chiede, e domanda retoricamente, Luca Bernardo, capogruppo della Lista Bernardo a Palazzo Marino, «uno solo è il dato scientifico da parte del sindaco e della giunta di sinistra: continuare a tassare i milanesi, le famiglie, i commercianti, gli artigiani, per non parlare dei disabili e degli anziani. Ancora bisogna pagare? Pure l’aria, appunto». «La giunta Sala sulla mobilità brancola nel buio», gli fa eco Silvia Sardone, eurodeputata e consigliere comunale della Lega, «lo scopo di questi provvedimenti è chiaro a tutti,fare cassa, colpendo, di nuovo, i cittadini milanesi».«Sarebbe opportuno che il sindaco e l’assessore Censi vengano in Aula a confrontarsi con i rappresentanti eletti dai cittadini sul merito dei provvedimenti», rimarca Alessandro De Chirico, capogruppo di Forza Italia.
NO TRASVERSALE
Dalle fila della maggioranza arriva la bocciatura del Verde, Carlo Monguzzi. «Abbiamo chiesto un piano per riformare la mobilità a Milano e ci troviamo questo piccolo provvedimento inutile e sbagliato», sottolinea l’ambientalista. «L’Area B e l’Area C sono solo un ulteriore salasso per cittadini e lavoratori, servono solo per fare cassa per il Comune», ribatte il deputato e coordinatore regionale lombardo della Lega, Fabrizio Cecchetti, «sull’inutilità dell’Area C arriva persino il parere tombale dei Verdi». «Il sindaco più amato d’Italia, forse non ricambia l’amore dimostrato dai milanesi che lo hanno votato», chiosa ironicamente l’assessore regionale alla Sicurezza, Romano La Russa. Eh, l’amore...