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Ramy, il carabiniere della bodycam "sentito in procura": cosa spunta sul secondo video

venerdì 17 gennaio 2025

2' di lettura

Proseguono le indagini sulla morte di Ramy Elgaml, il 19enne egiziano deceduto durante un inseguimento con i carabinieri. A riguardo, è delle ultime ore, l'uscita di un nuovo video registrato dalla bodycam di un agente. Proprio lui è stato ascoltato dal pm Marco Cirigliano e Giancarla Serafini in quanto persona informata sui fatti. Dal suo dispositivo provengono i filmati trasmessi dal programma di Rete 4 Dritto e Rovescio sull'incidente. L'audizione, sono le prime indiscrezioni, si concentra sulla diffusione del video ai media. Nel frattempo, gli inquirenti hanno delegato gli investigatori del nucleo investigativo ad acquisire, tramite un ordine di esibizione, il servizio andato in onda ieri negli studi di Mediaset che riprende le fasi successive all'incidente.

Qui si vedono i militari, appena scesi dalle pattuglie impegnate nell'inseguimento, soccorrere il 19enne e Fares Bouzidi (il giovane alla guida del T-max) e richiedere, dopo 57 secondi, l'intervento dei sanitari. Il 22enne che guidava era rimasto sveglio dopo l'impatto, chiedeva delle condizioni di salute dell'amico e rispondeva alle domande sulla dinamica dell'incidente. "Perché non ti sei fermato?", gli ha chiesto un carabiniere, "non ho la patente", ha risposto il 22enne aggiungendo: "I carabinieri mi hanno fatto cadere".

Il militare che indossava la bodycam era proprio uno di quelli che aveva prestato soccorso a Bouzidi. A lui gli agenti consigliavano di restare fermo, sdraiato, in attesa dell'ambulanza, mentre lui lamentava dolore alla testa. "Sei andato a sbattere", gli hanno detto, provando a rassicurarlo: "Il tuo amico sta bene, non ti preoccupare". Una condotta "esemplare" la definisce anche Matteo Salvini. Il ministro dei Trasporti ha preso le difese delle forze dell'ordine: "I carabinieri si preoccupano subito delle condizioni dei due ragazzi, chiamano i soccorsi dopo soli 57 secondi, tranquillizzano Fares (il conducente del motorino), accompagnano entrambi in ospedale, parlano con grande distensione ai familiari - commenta il leader della Lega -. Insomma, agiscono in maniera esemplare. Eppure in queste settimane abbiamo assistito a insinuazioni sul loro operato, ad attacchi surreali, a minacce e violenze inaudite nelle città italiane da parte dei criminali rossi. Vergogna, vergogna, vergogna! Viva le nostre Forze dell'Ordine".

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