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Nell’estate rovente la Milano di Sala si scopre fragilissima

Che in estate a Milano faccia caldo non è certo una novità. E non lo è nemmeno la scarsa organizzazione del Comune, che ogni anno si fa trovare impreparato nell’affrontare i problemi dei cittadini
di Giorgia Petani sabato 5 luglio 2025

2' di lettura

Che in estate a Milano faccia caldo non è certo una novità. E non lo è nemmeno la scarsa organizzazione del Comune, che ogni anno si fa trovare impreparato nell’affrontare i problemi dei cittadini. Tra piscine chiuse, centri estivi insufficienti e asili o scuole elementari dove si raggiungono i 34 gradi, le famiglie non sanno più cosa fare. Il risultato? Genitori obbligati a organizzarsi alla meno peggio, bambini costretti a restare chiusi in casa e anziani lasciati a combattere da soli contro l’afa. Nella Milano “green” degli sfalci ridotti e delle piazze tattiche, tolti i tavoli da ping pong, restano solo distese di cemento, dove l’ombra è un miraggio e le panchine, senza un filo di copertura, diventano roventi.

Gli spazi pubblici, pensati per essere vissuti, diventano così ostili, soprattutto per chi non ha il privilegio di rifugiarsi in una seconda casa o partire per mete più fresche. Pochi giorni fa una turista cinese ha avuto un mancamento sulle terrazze del Duomo a causa delle temperature elevate. Ma non serve salire fin lassù per sentirsi male: basta aspettare 30 minuti sotto il sole a una fermata del tram per vivere un’esperienza al limite della resistenza, anche per una persona in perfetta salute. I mezzi pubblici, spesso senza aria condizionata e con corse ridotte, si trasformano in forni ambulanti, mentre la mobilità alternativa – bici e monopattini – può diventare impraticabile nelle ore più calde, soprattutto per le fasce più fragili.

A mettere a fuoco il problema ci ha pensato il deputato di Fdi, Andrea Mascaretti, che ieri ha ricordato come l’amministrazione Sala «investe milioni in colonnine elettriche per auto da 50.000 mila euro, ma non adegua gli impianti elettrici delle scuole dove bambini e lavoratori rischiano malori per il caldo». Nelle scuole come nei cantieri comunali «la tutela dei lavoratori è inesistente». Insomma, sembra che il sogno di una città sostenibile, inclusiva e vivibile tanto decantato da Beppe Sala sia definitivamente crollato, anzi, dissolto in quest’aria torrida che sembra non lasciarci più scampo.

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