Rischia di diventare una Caporetto politica, ideologica ed economica per la sinistra la richiesta da parte dell'Avvocatura dello Stato di un pagamento di 3milioni di euro nei confronti della presidente delle Mamme antifasciste del Leoncavallo, lo storico centro sociale di Milano e tra le più famose "basi" di controcultura d'Italia. Contrro Marina Boer si è mosso il Ministero dell'Interno, che tramite l'Avvocatura di Stato ha notificato l'ingiunzione di pagamento come risarcimento del danno subito dalla Società L’Orologio, proprietaria dell'immobile di via Watteau di cui è proprietaria.
"Ovviamente questi soldi non ci sono, ma lo Stato li vuole tutti da Marina, nostra compagna di sempre. Inutile dire che la difenderemo con ogni mezzo necessario - dicono dal Leoncavallo -. I 3 milioni sarebbero il risarcimento del danno subito dalla Società L’Orologio per questi 30 anni in cui non ha potuto sfruttare l’area di via Watteau di cui è proprietaria. Anziché donare l’area a chi l’ha resa polo d’attrazione internazionale facendosi parte di quel valore che sa mettere la cultura prima del profitto, della mera proprietà, dell’interesse privato e della speculazione". Il Leoncavallo, sui propri social e sul sito, chiama a raccolta per il prossimo 15 luglio alle 9 per un presidio antisfratto.
Secondo Marina Boer non è stata l'associazione a impedire lo sfratto. mentre l’ingiunzione “rappresenta un atteggiamento di chiusura del Viminale”. “Io vivo di pensione. Come pensano di potersi rivalere?", è la domanda della presidente delle Mamme Antifasciste dalle pagine del Corriere della Sera. "Ridurre la questione a una vicenda personale tra me e il Viminale deforma la realtà e non tiene conto del valore storico e collettivo del centro sociale. Senza il Leoncavallo, come anche altri spazi culturali, Milano è un manichino vuoto".
Opposto il parere di Riccardo De Corato, storico esponente di Fratelli d'Italia, deputato e vice-presidente della Commissione Affari Costituzionali che da vice-sindaco di Milano in varie Giunte di centrodestra ha spesso ingaggiato lotte per la legalità contro Leoncavallo, centri sociali e occupazioni abusive. "Sono pienamente d'accordo ed è anche quanto, da mesi, sottolineo anche io. Ora, però, è arrivato il momento di intervenire una volta per tutte. La struttura di vai Watteau va sgomberata in tempi brevi! Mi auguro che questa triste vicenda, fra poche ore, finalmente si possa concludere perché, nel frattempo, le conseguenze di tutti questi rinvii e perdite di tempo che da anni si protraggono, le stanno pagando gli italiani. Stiamo parlando di abusivi cinquantennali. Ormai, poi, il Leoncavallo è diventato una realtà di affari e di feste a suon di alcol e droghe che non ha nulla a che vedere con la politica, salvo nei giorni in cui devono impedire lo sfratto".