A chiedere le dimissioni di Beppe Sala da sindaco di Milano non sono solo Lega e Fratelli d'Italia. Il terremoto giudiziario che ha sconvolto la città, l'inchiesta sull'urbanistica milanese con i sei arresti richiesti dalla Procura, tra cui quello dell'assessore Tancredi e dell'imprenditore Catella, si sta trasformando in uno tsunami anche nel cosiddetto "campo largo" del centrosinistra, visto che anche Giuseppe Conte e Movimento 5 Stelle ora vogliono la testa del primo cittadino.
"Quando si tratta di legalità, di tutelare l'etica pubblica, noi non volgiamo mai la testa all'altra parte, non guardiamo in faccia a nessuno: non si può assolutamente creare la logica dei due pesi e due misure e da questo punto di vista a Milano abbiamo detto quello che poi correva sulla bocca di tutti, ovvero che a Milano c'era, per quanto riguarda i progetti sull'edilizia, opacità, c'era una situazione torbida che adesso sta venendo fuori, quindi nessuno si deve sorprendere oggi", spiega Conte, presidente del M5s, parlando con i cronisti alla Camera a margine della presentazione di una pdl per le vittime dell'usura da parte dei pentastellati. "Noi con il Salva Milano - aggiunge - abbiamo fatto una battaglia per dire che non si può gestire una città consentendo a speculatori, affaristi di arricchire le proprie tasche a scapito della tutela dell'ambiente, del benessere di tutti, perché per ogni progetto che è frutto esclusivo della speculazione c'è del verde sottratto alla collettività, la maggiore fruibilità dell'interesse pubblico di tutti i cittadini, quindi c'è sempre una perdita quando ci sono situazioni opache e torbide". "Adesso lasciamo che la magistratura faccia il suo corso, noi non entriamo mai nelle vicende giudiziarie, perché quella è responsabilità penale, ma per quanto riguarda la responsabilità politica attendiamo che se ne traggano le conseguenze da chi ha la responsabilità", conclude l'ex premier.
L'inchiesta, sottolinea invece in una nota Agostino Santillo, deputato del Movimento 5 Stelle e vice presidente della Commissione Ambiente, "rappresenta l'ennesimo tassello di un quadro che diventa sempre più chiaro. E a cui noi del Movimento 5 Stelle abbiamo avuto il coraggio di opporci sin dall'inizio, dicendo no al decreto Salva Milano alla Camera, da soli contro tutti, e fortunatamente ora fermo nelle sabbie mobili al Senato ma che va definitivamente ritirato".
"Queste notizie di oggi fanno riflettere profondamente su un sistema malato e parallelo che la magistratura sta finalmente schiodando e portando alla luce con le sue indagini, un sistema fatto da imprenditori senza scrupoli, speculatori finanziari e da persone che ricoprono ruoli di responsabilità all'interno delle istituzioni, nei comuni e nelle commissioni. Il governo Meloni, invece di prendere le distanze da questo sistema di corruzione e speculazione edilizia selvaggia, ha scelto di proteggerlo con una norma inaccettabile che è un vero e proprio salva-affaristi. Inoltre, riteniamo opportuno che il sindaco Sala si assuma le proprie responsabilità e tolga il disturbo: il danno di questa gestione empia delle pratiche urbanistiche è troppo grande per poter pensare di andare avanti come nulla fosse. Il Movimento 5 Stelle non si fermerà finché non verrà definitivamente cestinata la porcata pensata per salvare affaristi e speculatori del cemento, e continueremo a batterci per la verità. Pretendiamo che la maggioranza che sostiene Meloni ritiri immediatamente e definitivamente il decreto Salva Milano, e che si avvii un'inchiesta parlamentare per fare luce su tutti i rapporti tra politica, amministrazione e grandi gruppi immobiliari. Inoltre, non sarebbe male se qualcuno del governo venisse in Parlamento a riferirci sulle prossime mosse per contrastare certi fenomeni corruttivi" conclude il deputato.
Elena Sironi, senatrice grillina parla invece di una "gestione delle pratiche urbanistiche degli ultimi anni letteralmente oscena: come M5s lo denunciamo da anni, e purtroppo ci fa molta tristezza prendere consapevolezza che il lavoro della magistratura ci sta dando ragione. Il centrifugato di rapporti torbidi, amicali e borderline tra funzionari comunali, affaristi e costruttori è qualcosa di inaccettabile, e sta provocando danni economici, sociali e ambientali alla città di Milano. Il tentativo di approvare l'orribile e sfacciato Salva-Milano ne è stata la riprova, nonostante grazie a noi quella legge sia finita fortunatamente su un binario morto per ora. Milano adesso si ritrova con tanti cantieri sequestrati, diversi architetti e ingegneri interdetti, e assessori della giunta Sala che cadono come birilli: il sindaco deve riflettere se è il caso di rimanere in sella o meno. Secondo noi le condizioni per andare avanti non ci sono più. Tra l'altro viene messo in discussione anche l'intervento allo scalo ferroviario di Porta Romana, dove è sorto in fretta e furia l'impattante Villaggio Olimpico che poi dovrà diventare uno studentato a prezzi di mercato. In vista dei Giochi olimpici del prossimo anno, con questo quadro urbanistico raccapricciante, il rischio è che dovremo metterci le mani nei capelli. Per questo bisogna intervenire subito: a Milano è stata fatta 'carne di porco' di ogni norma urbanistica ed edilizia, e l'agire contro le regole è diventata la prassi. Tutto ciò deve finire. E forse bisogna cominciare proprio con un passo indietro del sindaco".