" Ma mi confermi come assessore? ", chiedeva in una chat intitolata 'Pirellino' l'ex assessore milanese all'urbanistica Giancarlo Tancredi . Il 're del mattone' Manfredi Catella gli rispondeva: " Voi siete i migliori di sempre . Io se volete vi faccio da segretario". E il direttore generale del Comune Christian Malangone, che non risulta tra gli indagati, aggiungeva: " Me lo tatuo sulla schiena ".
È questo uno dei nuovi scambi di messaggi depositati oggi dalla Procura di Milano al Tribunale dei Riesame, davanti al quale i sei arrestati nell'inchiesta sull'urbanistica hanno fatto ricorso contro le misure cautelari. "Tancredi è consapevole del fatto che, grazie alla sua azione, gli interessi di Coima vengono massimizzati - osserva la Procura, commentando la chat -, tant'è che ironizza su una sua riconferma come assessore alla Rigenerazione Urbana da parte di Catella in persona, come se quest'ultimo fosse il sindaco di Milano".
L'aggiunta Tiziana Siciliano ei pm Petruzzella, Paolo Filippini e Mauro Clerici sottolineano poi che "il quadro generale in cui si collocano le condotte degli indagati risulta aggravato , al punto da assumere dimensioni sconcertanti e di autentico allarme sociale, in termini del mercimonio della funzione pubblica consumata dall'assessore Tancredi in sintonia con il segretario generale Malangone, di sfregio delle leggi e di attento alla democrazia urbanistica ".