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Santoro attacca Scalfari per difendere Berlusconi: "Non siamo come Totò e Peppino, e tu vai...al cinema"

Michele Santoro

Non è ancora finito il "post-partita" di Michele vs Silvio. Il "teletribuno" attacca ancora Repubblica e il suo fondatore. A sinistra la ferita brucia ancora

Ignazio Stagno
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La polemica sulla partita Berlusconi-Santoro dello scorso 10 gennaio non è ancora finita. Il "teletribuno" non si dà pace e in apertura di trasmissione torna ancora su quel match stravinto dal Cavaliere. Ma lo fa per continuare il regolamento di conti a sinistra. Nel mirino c'è sempre Eugenio Scalfari e La Repubblica. Il vecchio Eugenio avrebbe definito Berlusconi e Santoro come "Totò e Peppino che tentano di vendere la fontana di Trevi" al pubblico. Santoro quella definizione non la manda giù e attacca: "Scalfari ha dato del comico a me e a Berlusconi. Non sa che definendoci come Totò e Peppino ci fa un complimento. Perchè la comicità è sintomo di genialità. E poi cosa direbbe Grillo che da comico fa il politico? Caro Scalfari hai pure confuso gli attori. Hai parlato di Nino Taranto che nel film di cui parli nemmeno c'è. Non ti preoccupare è quello che accade a chi  quando si sveglia legge Leopardi e quando va a dormire legge Schopenhauer". Michele alla fine del suo monologo rivolge un invito a Scalfari: "Ma ti hanno mai mandato...al cinema?"

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