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Letta nomina un ingegnere idraulico commissario straordinario

di Andrea Tempestini domenica 24 novembre 2013

Enrico Letta

2' di lettura

Se negli Stati Uniti Joe the plumber (Joe l'idraulico) sfidò Barack Obama e divenne (lo è tutt'ora) un simbolo del movimento conservatore e repubblicano, da noi, in Italia, gli idraulici vanno a braccetto con il premier, Enrico Letta, che con una sorta di personalissima bacchetta magica è in grado di trasformare un ingengere idraulico in un supermanager della cultura. Dal tubo al teatro - E' successo che, ce ne da conto Il Giornale, Pier Francesco Pinelli - dopo aver speso una carriera tra Eni ed Erg, il profilo di grande esperto di strat-up e piattaforme digitali - è stato nominato come nuovo commissario straordinario di governo per le fondazioni lirico-sinfoniche. Una scelta che, ci venga scusata la battuta scontata e po' ridicola, non c'entra un tubo. Scelto dal premier e nominato per decreto dall'oscuro ministro della Cultura, Massimo Bray (decreto poi approvato da Fabrizio Saccomanni), Pinelli ora è chiamato a salvare i bilanci delle fondazioni. Ci si chiede, però che c'azzecchi un ingegnere idraulico coi bilanci. Democratici dubbi - Il compenso di Pinelli non potrà superare i 100mila euro, e tra i suoi compiti quello di gestire i 75 milioni di euro del fondo di rotazione. Qualche perplessità su una scelta quantomeno peculiare è stata espressa anche dal senatore Pd, Andrea Marcucci, presidente della commissione Cultura di Palazzo Madama: "Mi auguro che il profilo scelto sia quello giusto, e che sia possibile una collaborazione fattiva con il Parlamento. Si tratta infatti di un incarico molto delicato, vista la situazione complessiva del settore e l'urgenza con la quale molti teatri stanno aspettando i fondi previsti dalla legge valore e cultura". Chi storce il naso - Per inciso, Pinelli, da tempo viene considerato un uomo vicino a Letta. Il comunicato del ministero recita: "Il neo commissario è stato per molti anni consulente sui temi dell'economia, della cultura, interessandosi principalmente di organizzazione e sviluppo di differenti società operanti nei settori dei beni culturali". Di sicuro c'è che il Parlamento è in subbuglio per la sua nomina. Marcucci spiega ancora: "La commissione valuterà nella prima seduta utile il curriculum del manager, così come avevamo già assicurato al ministro Bray". 

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