Surreale

DiMartedì, Concita De Gregorio: "Perché non mi chiami col cognome?", Sallusti le ride in faccia: "Ma se fuori..."

“Io non sono d’accordo con Concita”. Su che cosa, Alessandro Sallusti non fa in tempo a dirlo. Succede a DiMartedì, dove Giovanni Floris si ritrova all’improvviso in mezzo a due fuochi. “Mi scusi, Sallusti - irrompe Concita De Gregorio - perché lei mi chiama per nome? Io la chiamo per cognome?”. “Ah, mi scusi, dottoressa”, è la replica divertita del direttore de Il Giornale, che poi spiega perché non pensava fosse un problema: “Cara professoressa, dimentico che non puoi mischiarti con gli ignoranti. Siccome quando ci vediamo di persona ci diamo del tu e scherziamo, mi sono permesso di farlo anche qui”. “A parte che scherziamo non tanto”, ha iniziato ad agitarsi la De Gregorio: “Ma io ti chiamo Sallusti. Non voglio il titolo, voglio il cognome. Damilano lo chiami per cognome, così come tutti gli altri, non capisco perché non lo fai con me”. “Adesso in tv le fa schifo che io le dia del tu”, ha sorriso il direttore de Il Giornale all’indirizzo di Floris, che ha chiuso così la questione: “Vabbè, magari ti chiama Concita perché è il nome della tua rubrica e lui ne è un accanito lettore”.