"Non ho ucciso Chiara Poggi. Sono tranquillo, penso che a mano a mano si chiarirà tutto. Più che dire la verità non posso fare". Andrea Sempio risponde alle domande di Alessandro Sallusti, al debutto alla guida di Dieci minuti su Rete 4. Il 37enne sta per affrontare il suo secondo Natale, dopo quello del 2016, da indagato per l'omicidio di Chiara avvenuto a Garlasco la mattina del 13 agosto del 2007. Un delitto per cui è già stato condannato in via definitiva l'allora fidanzato della vittima, Alberto Stasi, che sta scontando 16 anni di carcere. Ma questa storia forse non è ancora finita.
"Sta diventando un po' una ricorrenza diciamo. Io lo passerò con la mia famiglia, cercheremo di passarlo il meglio possibile però ovviamente non si riesce tanto a distogliere la testa dal fatto che hai sempre questa tegola dietro", dice Sempio, che nell'intervista parla della sua "famiglia molto unita, non solo io con i miei genitori, ma anche ad esempio mio padre con le sue sorelle", che "quest'anno che si sono trovate in mezzo, per loro è stata molto più pesante".
L'intervista approfondisce poi i legami fuori dalla famiglia, dal fratello della vittima Marco Poggi, che assicura Sempio, "è ancora un mio amico", ma "adesso non ci stiamo vedendo per via della situazione", fino al rapporto con le donne. "Ho amato tanto e sono stato amato anche. Sono amato tutt'oggi", rivela rispondendo di "non essere fidanzato" e spiegando di non poter dire di più "per privacy mia ma soprattutto di queste altre persone, che pubblicamente non ho intenzione di toccare. Se poi sarà una cosa che dovrà essere discussa per qualche motivo con gli inquirenti o che, ne parleremo. Pubblicamente, mi sono sempre rifiutato, non mi interessa se dà il fianco a dipingermi in modi strani".
Poi c'è il legame con l'avvocato Angela Taccia, "assolutamente una mia grande amica e la posso mettere tra le persone che mi amano. Abbiamo un rapporto che è un rapporto fraterno". Dopo aver ascoltato l'audio in cui intercettato parla tra sé e sé delle donne, l'indagato spiega che "se uno lo ascoltasse bene, sarebbe un audio che non va a dipingermi come un mostro verso le donne, ma al contrario. Poi ci sono delle parole forti, va bene, può essere".
Una spiegazione Sempio la offre anche per il bigliettino in cui si legge "ho fatto cose inimmaginabili": "L'ho scritto al termine di una giornata in cui erano successe diverse cose, ma era proprio nel senso che era stata una giornata di caos. Che nei miei scritti ci possano essere dei momenti in cui io dico che ho fatto delle cose di cui mi pento, o mi do delle colpe, o mi vergogno di qualcosa, ok, quello sicuro. È un po' come fare una seduta dallo psicologo con sé stessi".
Infine gli viene chiesto di Stasi: "Non penso direttamente a lui, ma il fatto che mettano in dubbio che lui possa essere innocente mi fa riflettere: se dovesse capitare a me, vista la mia situazione, di ritrovarmi io magari in galera da innocente".