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Vittorio Sgarbi e i collaboratori, rissa in casa: "Pugno violentissimo", la riunione finisce con un scazzottata

sabato 14 novembre 2020

2' di lettura

Una riunione a casa di Vittorio Sgarbi si è incredibilmente trasformata in una scazzottata. A renderlo noto all’Adnkronos è stato proprio uno dei protagonisti, il social media manager Giulio Borgognoni che è finito suo malgrado al pronto soccorso. Tutto è nato da una riunione in casa tra il critico d’arte, Borgognoni e Nino Ippolito, che invece si occupa dell’ufficio stampa: tra quest’ultimi due si sarebbe acceso improvvisamente un diverbio che sarebbe poi degenerato in una aggressione da parte del secondo nei confronti del primo. "Sono stato interrogato da Vittorio più volte sulla validità della gestione dei suoi account social ed ho espresso così nella riunione di oggi a casa di Sgarbi il mio parere negativo”,   ha spiegato Borgognoni, che ha raccontato la sua versione dei fatti all’Adnkronos: “Considero, infatti, tale gestione scellerata e l'ho fatto presente a Vittorio di fronte a Nino Ippolito che, ascoltata la mia valutazione, prima mi ha aggredito verbalmente, poi mi ha chiesto di poterne parlare in privato. Io ho acconsentito e ci siamo spostati sulla terrazza dove lui ha esordito dicendomi con rabbia: 'Innanzitutto da te pretendo rispetto'. A quel punto ho risposto con fermezza: 'Non mi interessa nessuna tua pretesa. Non so chi tu sia e non ti ritengo competente'. È allora che Ippolito mi ha sferrato un violentissimo pugno sull'orecchio. Mentre chiamavo le forze dell'ordine Ippolito si è dileguato e, dopo l'arrivo della polizia del Commissariato Trevi, è arrivata anche l'ambulanza. Vittorio, che non era presente al momento del pugno, ha subito voluto sincerarsi sulle mie condizioni, rimanendomi vicino”. Ippolito replicherà? 

A rispondere è stato lo stesso Sgarbi: "Escludo che il responsabile del mio Ufficio Stampa Nino Ippolito abbia potuto aggredire qualcuno, tanto meno a casa mia; probabilmente l’alterco è nato dall’equivoco determinato dallo spirito provocatorio di Borgognoni che bisogna conoscere senza prenderlo sul serio. D’altra parte le capacità professionali di Nino Ippoloto non sono in alcun mondo in discussione, e sono testimoniate dagli evidenti risultati di questi anni, sopratutto nella gestione dei miei profili social. Probabilmente Ippolito ha agito in modo scomposto, ma certamente non violento. Io ero lontano e non ho potuto intervenire, ma chiederei ai due di riconciliarsi. Spero che il dissidio si componga”-

Sulla vicenda Nino Ippolito aggiunge: “Quella di Borgognoni è una grave diffamazione: mi accusa di una cosa inventata, cioè un’aggressione mai avvenuta.  Nell’attesa delle sue scuse, non mi resta che procedere per calunnia.

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