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Andrea Scanzi, la "risposta" di AstraZeneca: "Era così anche prima del vaccino"

Da paladino del vaccino a "demente del vaccino", come si è auto-definito Andrea Scanzi. Il passo è brevissimo, soprattutto se di mezzo ci si mettono i social e i meme. Il caso è noto: la penna del Fatto quotidiano, 46 anni, si è fatto vaccinare con AstraZeneca ad Arezzo, essendosi iscritto, ha annunciato con orgoglio, alla lista dei riservisti. Coloro, cioè, che possono farsi vaccinare con le dosi rimaste inutilizzate alla fine della giornata e che altrimenti andrebbero buttate.

 

 

Fin qui, tutto bene. Ma poi sono emersi dettagli controversi. Innanzitutto, la composizione "misteriosa" di questa lista, scritta a penna su un foglio. Quindi la qualifica di "caregiver" di Scanzi, vaccinato perché unico in grado di accudere i due genitori anziani e "fragili". Il paradosso è che loro, a differenza del figlio, sono ancora in attesa. Da quel momento, su Scanzi si è scatenata la classica  "shitstorm", una valanga di insulti, sberleffi e sospetti di essere un raccomandato o un privilegiato.

 

 



Lui si è difeso, anche un po' goffamente, in tv e sui social. Pare che in redazione al Fatto non abbiano preso bene le sue uscite, e il direttore del Fattoquotidiano.it Peter Gomez lo ha pure dichiarato, ospite a La7 a Tagadà: "Lui crede di essere la notizia, quando invece il nostro compito è darle. Io l'avrei fatto e sarei stato zitto". E ora, su Twitter, ha preso a girare anche un godibilissimo meme con la (finta, ma verosimile e soprattutto credibile) risposta di AstraZeneca. Scanzi, posa piacionesca e sguardo killer, spiega. "Mi sono vaccinato con AstraZeneca e lo rifarei. Gli italiani dovrebbero ringraziarmi". Precisazione di AstraZeneca: Andrea Scanzi era così anche prima del vaccino!". Non ci resta che ridere.