L'infettivologo

Massimo Galli sbotta ad Agorà: "Ho la nausea dei discorsi sul coprifuoco"

Massimo Galli sbotta in diretta da Luisella Costamagna, ad Agorà, su Rai tre, nella puntata di oggi 7 maggio. "Ho la nausea dei discorsi sul coprifuoco". Il direttore di Malattie infettive dell’Ospedale Sacco di Milano, in collegamento vuole dire "solo una cosa, nell'arco della giornata esistono quattro condizioni che implicano movimento e rimescolarsi della popolazione tutta: l'andare a lavoro o a scuola, lo stare a lavoro o a scuola con i contatti che si hanno, il tornare a casa, l'uscire la sera e avere relazioni e vedere gente", spiega Galli.

 

 

"In tutte queste situazioni si hanno contatti e ci si mischia con gente diversa, con livelli diversi di precauzioni e secondo i comportamenti individuali", spiega Galli. "E' evidente che se devi mantenere per forza le prime tre cose, che sono quelle che tengono in movimento il Paese, finisci per doverne sacrificare o ridimensionare una, che comporta un rimescolamento di popolazione completamente diverso dalle altre tre", rimarca l'infettivologo.

 

 

"Se si capisce questa cosa", conclude Massimo Galli, "si capisce perché si parla di limitazioni serali, in altre parole disincentivo a muoversi la sera, altrimenti andremo avanti a discutere all'infinito. Io francamente non sono né entusiasta né motivato a farlo, non dovrebbe essere difficile da capire ma se ci si vuole fare continuamente una polemica di tipo politico....".

Le regioni infatti spingono affinché il coprifuoco alle 22 sia rivisto, portandolo almeno alle 23. "Mi rendo conto che ci sono le esigenze di coloro che la sera hanno la loro attività economica principale e non riescono a sopravvivere ma è un'altra questione in chiave strettamente epidemiologica: queste sono le quattro realtà", sottolinea. Ma ormai il governo sembra andare in tutt'altra direzione.