Matteo Renzi assolto. La Corte dei Conti ha accolto la richiesta presentata dai legali del leader di Italia Viva, accusato di danno erariale. I fatti si riferivano al 2005 quando il senatore di Rignano era presidente della provincia di Firenze. L'accusa riguardavano il conferimento di quattro incarichi da direttore generale. "Renzi - si legge nella nota dell'ufficio stampa -,che era stato condannato a versare 15 mila euro, è stato oggi assolto dalle accuse". "L'appellante - si legge ancora nella sentenza che viene riportata nella nota - censura le sentenze impugnate che sarebbero pervenute al risultato di condannare un soggetto che di mestiere fa il politico (e non il dirigente, l'avvocato, l'esperto contabile o il tecnico) per questioni squisitamente amministrative e tecniche contro il quale la parte che sostiene per legge l'accusa, ossia la Procura, non ha individuato alcun addebito".
Renzi era stato condannato in primo grado, ma il suo avvocato Alberto Bianchi si è sempre detto fiducioso: "La condanna è avvenuta senza nessuna richiesta di condanna da parte della procura – spiegava nel 2019 – e in presenza di una legge che esclude che possa essere sottoposto a giudizio un soggetto che, come nel caso di Matteo Renzi, era rientrato nel processo su ordine del giudice dopo che la procura ne aveva chiesto l’archiviazione". Secondo l'avvocato infatti era "paradossale attribuire all’organo politico l’eventuale danno di una amministrativa presa con tutti i visti di regolarità, anche contabile".
Soddisfatto il diretto interessato che puntuale ha commentato l'assoluzione su Twitter: "Felice dell’assoluzione di oggi in appello alla Corte dei Conti. E un pensiero a chi sfoga il proprio odio insultando sui social: il tempo è galantuomo, la giustizia non è giustizialismo", sono state le sue parole arrivate sui social.