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Roberto Burioni, una scoperta terrificante sul Covid: "Effetto a lungo termine, il sistema immune attacca lo stesso organismo"

Non è mai stato un pessimista Roberto Burioni, ma ora il virologo è costretto a dare una "brutta notizia" agli italiani. In un post pubblicato sul suo profilo Twitter infatti il virologo scrive: "Brutte notizie. Il Covid-19, oltre a tutti i guai che conosciamo, induce anche la produzione di auto-anticorpi". Si spiega meglio: "In altre parole il sistema immune attacca il nostro stesso organismo, il che può causare problemi. Un motivo in più per vaccinarsi (e vaccinare)". Quindi il virologo allega un articolo pubblicato sulla rivista scientifica Nature nel quale si spiega il risultato di una ricerca che ha portato a questo inquietante risultato.  

 

 

Poco più tardi, in un altro post, il famoso virologo dell'ospedale San Raffaele di Milano, fa una precisazione: "Aggiungo: alcuni si preoccupano dei danni a lungo termine causati dalla vaccinazione. Io mi preoccupo immensamente di più dei danni a lungo termine causati dall'infezione".  

Già da tempo infatti si parla del fatto che le infezioni da virus Sars-Cov2, varianti comprese, possono dare problemi anche a quanti sono guariti. Migliaia di persone, una volta superata la fase acuta, continuano a lamentare stanchezza, difficoltà a concentrarsi, nausea. Si chiama Long Covid la sindrome che assilla quanti (non vaccinati) hanno contratto il coronavirus in forma sintomatica.

 

 

I sintomi più comuni del Long Covid sono spossatezza, nebbia nella testa, problemi di concentrazione e memoria, difficoltà del sonno, cui si sommano a seconda dei casi disturbi gastrointestinali, capacità vitale polmonare compromessa con dolore retrosternale e affanno, perdita del senso dell'olfatto e del gusto, con anomalie nella percezione di odori e sapori.

Qualche tempo fa gli specialisti del Coronavirus Immunology Consortium e della British Society for Immunology, in un articolo pubblicato sul New Scientist avevano parlato di uno studio dell'Università di Birmingham nel quale si è analizzato il logoramento del sistema immunitario di 46 persone che erano state ricoverate in ospedale con una grave forma di Covid. Tre mesi dopo le dimissioni, un numero significativo di questi ha mostrato segni di immunosenescenza prematura, dovuta allo stress subito a carico del sistema di difesa immunitaria.