Robe da ridere

Marco Travaglio, surreale presa di posizione in favore di Giuseppe Conte: "Niente di personale con Beppe Grillo"

Primo: non c'è nessuno in grado di risollevare il Movimento 5 stelle se non Giuseppe Conte. Secondo: la questione dello scontro tra Beppe Grillo e l'ex premier è politica, non personale. Marco Travaglio ne è convinto e non è certo una novità che il direttore del Fatto quotidiano veda Conte come l'eroe italiano unico capace di guidare non solo il Movimento ma anche il Paese, risulta però piuttosto ridicolo che sostenga che tra i due lo scontro sia politico e non personale. In questi ultimi giorni li abbiamo sentiti dire di tutto uno all'altro - dai più pesanti insulti, vedi la parola cogl***e ripetuta più volte, agli attacchi durissimi, "non sono un prestanome", "decidi se essere padre padrone", eccetera - ma per Travaglio tutto questo evidentemente non esiste.

 

 

No, per il direttore del Fatto, inconsolabile nostalgico di Conte, "la questione non è personale: è politica, anche se il rapporto umano fra Conte e Grillo al momento è ai minimi storici e non sarà facile ricostruirlo", scrive nel suo editoriale di oggi 29 giugno. "Bene ha fatto l'ex premier a chiarire che non c'è alcun golpe o complotto per sfilare a Grillo la sua creatura, ma l'esigenza di tracciare i confini delle funzioni dell'uno e dell'altro nel movimento che lo stesso Grillo ha chiesto a Conte di ricostruire su basi nuove". Chiarissimo. "Il capo fa il capo e il garante fa il garante, ma il garante conterà sempre più del capo perché il suo mandato è a vita e perché conserva il potere di proporre agli iscritti di sfiduciare l'altro. Fermo restando che il garante è anche il fondatore e qualunque sua sortita avrà un peso infinitamente superiore a quello codificato da qualsiasi regola statutaria", ragiona Travaglio. Quella di Conte, insomma, "non è una pretesa prevaricatrice, ma il minimo sindacale delle garanzie per poter avviare il percorso di riossigenazione".

 

 

Quella di Conte, insiste Travaglio è "un'avventura" che "può ancora riportare il M5S in cima al podio. Tutto ora dipende dall'intelligenza e dalla generosità di Grillo, che della prima abbonda e della seconda difetta. Ma le parole ferme e al contempo distensive pronunciate ieri dall'ex premier costringono il fondatore a scegliere, e in breve tempo. Se salta la leadership Conte, l'alternativa qual è? Dov' è un altro capo in grado di risollevare i 5S dopo un eventuale no a (o di) Conte?", si chiede il direttore. "E soprattutto: come potrebbe il teorico della democrazia diretta negare agl'iscritti il diritto di voto sul progetto di Conte?". Per Travaglio è semplice: non c'è altro Dio all'infuori di Conte.