Dal pulpito

Gad Lerner contro Giorgia Meloni: "Perché neghi l'evidenza?". La manganellata su FdI "piena di fascisti"

"Perché negare l'evidenza?". Gard Lerner non molla l'osso e su Twitter rincara la dose su Giorgia Meloni. Da giorni la leader di Fratelli d'Italia e al centro di un processo mediatico a causa della inchiesta di Fanpage sulla "lobby nera". Dal giornalismo la faccenda è passata rapidamente in Procura: il servizio mandato in onda a Piazzapulita giovedì sera ha portato a una indagine dei pm a Milano sull'europarlamentare di Fratelli d'Italia Carlo Fidanza (auto-sospesosi dall'incarico) e Roberto Jonghi Lavarini, il "barone nero" della destra lombarda. 

 

 

 

 

 

 

Il fatto che l'inchiesta di Fanpage, realizzata "sotto copertura" per 3 anni, sia uscita a pochissime ore dalle elezioni comunali, con tempismo perlomeno sospetto, è passato subito in secondo piano, a differenza di quanto sostenuto da molti commentatori di sinistra per la condanna di Mimmo Lucano, ex sindaco di Riace e candidato in appoggio a Luigi De Magistris alle regionali in Calabria". E come l'inchiesta su Luca Morisi, già sgonfiatasi, è diventata in poche ore il pretesto perfetto per affossare Matteo Salvini e la Lega, lo stesso è accaduto con la Meloni. 

 

 

 

 

 

 

Lerner, senza volerlo, ce lo ricorda in poche righe sui social: "Suvvia Gorgia Meloni - scrive l'opinionista del Fatto quotidiano, ex Repubblica -, perché negare l'evidenza? Fratelli d'Italia è una forza politica piena zeppa di fascisti vecchi e nuovi, dichiarati o mascherati. Non se la caverà definendoli folkloristici o sostenendo che il giudizio sul Fascismo debba venir lasciato solo agli storici". E pazienza se da anni proprio la Meloni abbia messo al bando, per esempio, il saluto fascista o qualsiasi atteggiamento razzista e anti-semita nel suo partito, come ricordato da Guido Crosetto. Uno certamente non tacciabile di simpatie nostalgiche.