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Concita De Gregorio estrema contro Tommaso Cerno: "Droga dello stupro? Un senatore, un giornalista osannato come prodigio..."

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Dopo la comparsa del nome di Tommaso Cerno negli atti legati all'inchiesta sulla droga dello stupro a Roma, molti hanno commentato l'accaduto. Tra questi Concita De Gregorio su Repubblica. Il senatore del Pd non è indagato, risulterebbe essere un acquirente. Tra gli arrestati e gli indagati ci sono medici, avvocati, professori, ballerini e anche la sorella di Ornella Muti, Claudia Rivelli. Tutti sarebbero coinvolti in un giro di spaccio di sostanze sintetiche come il Ghb. 

 

 

 

Nella sua rubrica sul quotidiano diretto da Molinari, la De Gregorio parla prima del problema della droga in generale, poi scende nel dettaglio: "Immagino di avere 16 anni e di essere indotta, per desiderio di piacere, a fare come fanno tutti: mostrare disinvoltura sessuale all'altezza dei video che tutti vedono, assumere droghe che abbattano le (credo) istintive resistenze ad unirsi nel sesso a moltitudini indistinte, procacciarle ad altri così da risultare al gruppo ancor più gradita". La giornalista ha spiegato che quando legge certe notizie non può che pensare ai genitori di chi finisce per essere una vittima di queste sostanze: "Certo è una responsabilità non aver indotto nei propri figli il senso della tutela di sé e del limite, ma poi quando capita non riesco a pensare solo: è colpa loro".

 

 

 

Il ragionamento di Concita De Gregorio va avanti: "Poi leggo di avvocati ambasciatori e insegnanti di violoncello che si fanno recapitare a casa le medesime droghe e provo a pensare povere le mogli, i mariti, i figli di costoro, inconsapevoli". Di qui una serie di frecciatine: "Da ultimo leggo che le mogli, i mariti, i figli fanno da corriere, mentono menzogne patetiche, l'argenteria da lucidare, addossano la colpa all'amico disgraziato ospitato in casa. Un senatore, un giornalista a suo tempo osannato come prodigio, un brillante uomo d'affari, una signora dedita al volontariato". Quando parla del senatore, probabilmente - come riporta Dagospia - si riferisce proprio a Cerno che, commentando la vicenda, aveva detto: "A quel tempo avevo una relazione con una persona che ha avuto problemi con la giustizia e che ha frequentato casa mia, ma non ho mai avuto rapporti con i pusher arrestati. Evidentemente non era la persona giusta ma io non ho compiuto alcun reato e non c'entro nulla con questa inchiesta".

 

 

 

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