Nervi tesi

Carlo Calenda, Barenghi sbrocca: "Natura animale, pieno di sé. Da elettore di sinistra..."

"Meglio soli che male accompagnati". Commenta così Riccardo Barenghi il divorzio tra Carlo Calenda ed Enrico Letta. Intervenuto ai microfoni de L'Aria Che Tira nella puntata di lunedì 8 agosto su La7, il giornalista sbeffeggia il leader di Azione: "Ecce Calenda, da elettore di sinistra non me ne dispiaccio per niente". Il motivo? "Calenda - prosegue nello studio di Francesco Magnani - è un uomo intelligente e preparato, però talmente pieno di sé, egocentrico, 'c'ho ragione io e gli altri non capiscono niente' che avrebbe snaturato quella sinistra che è già abbastanza snaturata da sola".

 

 

E al conduttore che gli chiede se l'errore sia da imputare a Letta che si è fidato, l'editorialista de La Stampa, da sempre vicino alle posizioni lettiane, risponde: "Calenda non sa regolarsi, quindi è tornato alla sua natura animale". Per Barenghi anche il segretario del Partito democratico ci ha messo del suo: "Si è fidato di uno che già aveva rotto il patto: è stato eletto con il Pd e poi l'ha mollato. Era già scritto". 

 

 

Il mancato accordo tra Azione e Pd non porta vantaggio a Letta. Lo stesso non si può dire di Calenda. Secondo il sondaggista Antonio Noto, anche lui ospite di Magnani, "sul mercato elettorale Calenda rappresenta l'unica novità, oggi vale da solo il 7 per cento, può esserci anche come obiettivo quello di raggiungere il 10". Eppure altri colleghi sono pronti a scommettere che Azione non superi il 5 per cento.