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In Onda, Concita ed Ezio Mauro linciano Meloni: "Magari non Mussolini...", "Come Trump"

domenica 6 novembre 2022

2' di lettura

Progressisti scatenati. No, non si arresta l'offensiva contro Giorgia Meloni e il suo governo, così come non si arrestano i continui richiami al fascismo, a quell'onda nera che popola soltanto le loro teste. Ultimo atto, la puntata di In Onda su La7 di sabato 5 novembre, il programma rosso spinto condotto da David Parenzo e Concita De Gregorio dove, per chiudere un quadretto a senso unico, ecco ospite in studio Ezio Mauro, la penna rossa di Repubblica, di cui è stato a lungo direttore.

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Ad imbeccare Mauro ci pensa Concita, la quale si rivolge al collega con queste parole: "Alla fine Meloni dice che l'identità della destra è molto nitida, magari non la destra storica di Mussolini, ma è la destra della chiave inglese degli anni '70. Ha portato avanti il disegno ed è arrivata a meta", rimarca. Già, "magari non la destra di Mussolini". Ma soltanto "magari", perché forse, per Concita, in fondo ma neppure troppo, quella di FdI è la destra di Mussoilini...

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Ed Ezio Mauro che fa? Applaude e rilancia. "Credo che voi abbiate ragione. Credo che una delle carte della Meloni sia di aver puntato con l'opposizione al governo Draghi prima e con la condotta che ha tenuto adesso, su una identità precisa al punto da sottolineare l'anomalia della sua identità. E persino il fatto che la sua cultura arrivi dall'altro mondo, cioè da un richiamo storico al fascismo e al suo deposito di memoria, caratterizza l'anomalia: la Meloni si presenta come fuori dal mazzo, con un piede dentro e uno fuori dal sistema. E questa caratterizzazione la ha fatta scegliere da parte degli elettori", sottolinea Mauro, con immancabile richiamo al fascismo. "Anche perché la sua anomalia la rende irregolare - riprende -. Quindi l'elite, l'establishment che è il fantasma del ceto-informazione mosso dal risentimento e vuole tradurlo in politica, c'è la sensazione che l'establishment non riuscirà a metterle le redini. Se ci pensiamo è la stassa anomalia che ha premiato Donald Turmp", conclude Ezio Mauro. Dunque, in sintesi: Giorgia Meloni in odor di fascismo e come Donald Trump...

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