Ma dai

Massimo Galli, "ve l'avevo detto"? Tutte le previsioni sbagliate

Lorenzo Mottola

Preparatevi al peggio. Un nuovo morbo si aggira per la penisola. Un morbo selettivo. Colpisce solo gli scienziati e si chiama “io l’avevo detto”, subvariante gamma-omicron del ceppo “se avessero dato retta a me all’inizio della pandemia si sarebbero salvati tutti”. Dopo Andrea Crisanti, un altro pesce grosso è stato contagiato: l’ex direttore sanitario del Sacco Massimo Galli, già noto per essere uno dei pochi al mondo ad aver rilasciato un’intervista per spiegare che non avrebbe più rilasciato interviste, salvo poi smentire l’intervista stessa nel giro di pochi giorni. Il logorroico virologo ieri è finito sulla prima pagina del Corriere della Sera con i suoi commenti sull’indagine della procura Bergamo sulla Val Seriana. Breve sintesi del pensiero del luminare: “Io l’avevo detto che bisognava fare tamponi a tutti”.

 

Ora, nel nostro piccolo non ci permettiamo certo di controbattere a un grande della medicina – anche se la memoria ci dice che il problema nel 2020 era proprio che non c’erano tamponi, quindi già di fondo questa uscita risulta un po’ strana. Ci resta però un dubbio: ma sarà proprio vero che sarebbe stato sufficiente dare retta a Galli per salvarci? Proviamo a ricordare. Galli è noto per aver dichiarato il 10 febbraio 2020 con accademica sicumera che «il Covid difficilmente da noi difficilmente potrà diffondersi. L’esiguità del numero dei casi riscontrati fino ad adesso e la modalità con cui si sono manifestati in persone che si sono infettate prima da partire da Wuhan ci dà la dimensione del contenimento complessivo della problematica».

 

 

Classica figura di variante M. Per pura questione statistica, ricordiamo che i morti per il Covid in Italia sono stati 18mila e i contagiati decine di milioni. La stima era quindi lievemente errata. E Galli stesso si era ripetuto anche il 20 febbraio 2020. Ma la pandemia era appena iniziata e come tanti ricordereranno Galli nel corso dei mesi aveva completamente messo da parte il suo ottimismo per diventare uno dei mostri sacri del pessimismo mondiale, con una serie di clamorose esagerazioni. Era stato capace di farsi smentire pure dal suo ospedale, quando aveva dichiarato che le terapie intensive del Sacco erano «invase da pazienti affetti dalla variante inglese». Laconica la risposta dei dirigenti: «Tali affermazioni al momento attuale non rappresentano la reale situazione epidemiologica all'interno del Presidio». E la variante M colpisce ancora. Ma Galli non ha fatto un plissé, dimostrando di essere un incassatore che neanche Rocky Balboa. Lo abbiamo visto anche con le riaperture. A ogni boccata d’ossigeno il medico ci levava il fiato pronosticando mattanze e spiegando che saremmo morti tutti atrocemente. E riprendeva con la catena di profezie fosche alla seguente riapertura. E di smentita in smentita siamo arrivati alle sue curiose ricostruzioni di oggi. Ma Galli non si preoccupi: è in buona compagnia. E anche oggi, siamo sicuri, spunterà un virologo che “l’aveva detto”.