Testimone

Caso-Ferragni, la soffiata di Antonella Viola: "Nomi importanti, per cosa si sono presentati"

Antonella Viola torna su Chiara Ferragni. Ufficialmente indagata per truffa aggravata, l'influencer dovrà rispondere della campagna benefica relativa al pandoro griffato. Un caso che ha scosso l'opinione pubblica e che vede l'immunologa intransigente: "Quando si fa beneficenza bisogna essere trasparenti". Ospite de L'Aria Che Tira nella puntata di martedì 9 gennaio su La7, Viola porta a David Parenzo la sua esperienza personale.

"È capitato più volte, nella direzione di due fondazioni che si occupavano di ricerca, di avere dei nomi importanti che si presentavano dicendo che avrebbero fatto un concerto, che avremmo dovuto dire che era per beneficenza ma poi volevano il cachet in cambio di una donazione di 5 mila euro. Ovviamente abbiamo sempre rifiutato". Il motivo è semplice: "Non si è più credibili nel momento in cui si fa una cosa di questo tipo. Chi dona 10 euro pensa che tutti vadano in beneficenza". Ecco allora che per l'immunologa questa è "un'ottima occasione per rivedere le regole di ingaggio, perché così rischiamo di perdere la fiducia dei donatori. E senza donatori, la ricerca verrebbe meno e il sistema crolla".

 

 

Insomma, si tratta di un male diffuso. A maggior ragione - rincara la dose - quando si ha a che fare con "cantanti, attori, influencer... Spesso si avvicinano alla beneficenza in maniera pelosa". Eppure, conclude, "senza la fiducia non c'è democrazia, se crollasse rimarremmo tappati in casa. Quindi, soprattutto chi ha una grande visibilità, deve agire rispettando l'etica, la trasparenza". 

 

Qui l'intervento di Antonella Viola sul caso Ferragni a L'Aria Che Tira