leadership a rischio

Elkann, l'assegno e i quadri spariti: ecco perché tremano

Paolo Ferrari

Marella Caracciolo, vedova di Gianni Agnelli, fra il 2018 ed il 2019 non avrebbe pagato secondo la Procura di Torino circa 3,8 milioni di tasse sul vitalizio che riceveva dalla figlia Margherita. Non è vero, ribattono i figli John, Lapo e Ginevra Elkann, ricordando che la nonna era residente in Svizzera e quindi non soggetta al fisco italiano. Il vitalizio faceva parte di un accordo che Margherita aveva sottoscritto nel 2004, dopo la morte del padre, per regolare la successione ereditaria. Marella accettò tutte le condizioni poste dalla figlia, la quale ottenne la gran parte dell’eredità paterna che era stata oggetto di inventario e composta da denaro, immobili, arredi ed opere d’arte. Al contempo monetizzò immediatamente le proprie quote della Dicembre, la cassaforte di famiglia. Quando però dopo pochi anni dalla stipula di questo accordo la Fiat, grazie alla cura di Sergio Marchionne, si risollevò brillantemente e le azioni ripresero valore, Margherita partì con una serie di cause legali per invalidarlo ed ottenere un “supplemento” di eredità, ritenendo la successione ereditaria affetta da vizi.

Margherita, in particolare, versava alla madre 770mila euro mensili, incassato attraverso una società del gruppo, in contropartita dell’usufrutto su una lunga serie di beni. Alla morte di Marella nel 2019, la figlia entrò in possesso anche degli immobili che erano nel frattempo stati concessi in comodato d’uso al figlio John. Nel suo esposto ai pm di Torino, Margherita aveva segnalato che in questi immobili risultavano ammanchi di beni di ingentissimo valore di proprietà del padre, tra cui numerosi dipinti di Giacomo Balla, Giorgio De Chirico, Francis Bacon, Claude Monet, Jean-Léon Gérome. Dimostrare da parte di Margherita che la madre ha evaso le tasse significherebbe mettere in discussione l’accordo sottoscritto con il resto della famiglia e quindi la leadership di John. Nel mirino di Margherita vi sarebbe proprio la cassa forte Dicembre e, di conseguenza, Exor di cui fanno parte Stellantis, Ferrari e la Juve.

 

 

L’avvocato Dario Trevisan che assiste Margherita nell’esposto ai pm avrebbe fornito prove per dimostrare che Marella era residente abituale in Italia e non in Svizzera, chiedendo l’annullamento degli atti testamentari sottoscritti a Ginevra. La Procura di Torino al momento ha iscritto nel registro degli indagati per evasione John, il commercialista Gianluca Ferrero, presidente della Juventus, e Urs Von Gruenigen, notaio incaricato di amministrare l’eredità di Marella. Gli inquirenti sospettano poi che ci siano persone che negli anni hanno lavorato alle dipendenze della moglie dell'Avvocato ma che siano state assunte e inquadrate in maniera diversa per evitare che emergesse la permanenza della donna in Italia. Ieri la guardia di finanza, dopo aver acquisito della documentazione contabile, ha interrogato alcune di queste persone, fra cui una che adesso fa parte dell’entourage di John.