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John Elkann indagato, la posta in gioco è altissima: perché l'impero può crollare

venerdì 9 febbraio 2024

2' di lettura

Ora, nella faida per l'eredità Agnelli, John Elkann risulta indagato: dal codice civile, si passa a quello penale. Tutto nasce dall'esposto di Margherita Agnelli, da anni in battaglia per azzerare l'eredità di Gianni Agnelli e quella di Marella Caracciolo, rispettivamente padre e madre di Margherita. La sua tesi è che sarebbero stato favoriti, irregolarmente, John, Lapo e Ginevra Elkann, ossia i figli del primo matrimonio.

In tutto ci sono in corso tre procedimenti giudiziari: uno in Svizzera e uno a Torino, a cui ora si aggiunge l'inchiesta penale della procura. Le condotte illecite risalirebbero al 2018-2019 e sono legate alla "rendita vitalizia" che Margherita versava alla madre, Marella Caracciolo. Come ricorda il Corsera, si tratta di circa 8 milioni fino al 2018 e 244 mila euro per il 2019. In sostanza Margherita denuncerebbe il fatto che la madre avrebbe dovuto pagare in Italia le tasse su quei soldi che lei bonificava ogni mese sulla base degli accordi ereditari del 2004".

Un caso intricato, tortuoso, dove il nodo della residenza - uno dei pilastri della causa civile è dimostrare la residenza abituale in Italia di Marella e, dunque, la nullità degli atti testamentari svizzeri - si lega a doppio filo con il trattamento fiscale del vitalizio. Per la precisione, il vitalizio corrisponde ai 770mila euro che Margherita ogni mese pagava alla madre in cambio dell'usufrutto di una lunghissima serie di beni. Il vitalizio è durato dal 2004 al 2019, quando è morta Marella. L'esposto riguarda soltanto l'ultima fase della corrispondenza. 

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Una causa in cui la posta in gioco è "potenzialmente altissima", ricorda ancora il Corsera. Altissima in termini di patrimonio - la liquidità off-shore ma anche le opere d'arte) - ma anche in termini di potere: Margherita, con la sua battaglia, mette in discussione anche l'assetto di Exor, la cassaforte di famiglia, controllante giusto per snocciolare qualche marchio di Stellantis, Cnh, Iveco, Ferrari, Gedi, Juventus e The Economist. Insomma, è in discussione l'assetto di un vero e proprio impero economico, finanziario, sportivo e mediatico. Da par loro, gli Elkann hanno più volte ribadito che nel 2004 "due fondamentali accordi erano stati negoziati  e liberamente sottoscritti proprio da colei che ora come nel 2007 vuole cancellarli dal mondo del diritto". Ora, spetterà alla giustizia decidere come stanno le cose. E le conseguenze, come detto, potrebbero essere dirompenti.

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