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John Elkann, i legali contro la madre Margherita: "Perseguita i suoi figli da 20 anni"

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"C’è una mamma che perseguita, da più di 20 anni, in tutte le sedi giudiziarie, facendo anche ampia pubblicità sulla stampa, i suoi genitori e tre dei suoi figli": lo scrivono in una nota i legali di John Elkann in riferimento alla faida per l'eredità di Gianni Agnelli, morto nel 2003. Da una parte c'è l'unica figlia dell'Avvocato rimasta in vita, Margherita. Dall'altra i figli che lei ha avuto dal primo matrimonio, gli Elkann. Nei giorni scorsi si è diffusa la notizia che John Elkann, l'ex rampollo scelto dal nonno per la successione, è indagato a Torino per un esposto della mamma su questioni fiscali: le tasse sul vitalizio che Margherita Agnelli versava alla madre, Marella Caracciolo, morta nel 2019. Secondo l'accusa, con la scusa di una residenza fittizia di Marella Agnelli in Svizzera, non sarebbero state pagate le tasse sulle quote di vitalizio incassate da Marella nel 2018 e nel 2019: per questo ora i magistrati torinesi stanno cercando di capire se Marella vivesse davvero in Svizzera.

Ma non è tutto. Nel mirino c'è anche l'accordo del 2004, che ha lasciato tutte le quote della cassaforte degli Agnelli ai figli nati Elkann. Ora, dimostrare che Marella Agnelli non era residente in Svizzera potrebbe invalidare l'accordo del 2004, fondato sul diritto elvetico, che estromise Margherita dalla holding.

Secondo il pool legale di Elkann, i tre figli di Margherita "non hanno altra responsabilità salvo quella di essere stati gli unici ad aver assicurato alla nonna cura, assistenza e dedizione fino all’ultimo giorno. È quindi ovvio il dispiacere e il dolore personale per essere bersagli di accuse che hanno una simile provenienza". Gli avvocati hanno poi sottolineato: "L’inchiesta in corso nasce da un esposto di Margherita Agnelli. L’esposto, di cui non si conosce ancora l’esatto contenuto, è l’ultimo di una lunga serie di iniziative giudiziarie che Margherita Agnelli ha esercitato da ormai venti anni in Italia e all’estero. Tutte queste iniziative hanno lo scopo di disconoscere sia le chiare volontà dell’avv. Giovanni Agnelli, prima, e di Donna Marella Caracciolo, dopo, sia addirittura gli stessi accordi sottoscritti dalla medesima Margherita Agnelli con la madre Marella nel 2004, accordi che le hanno permesso di beneficiare di un ingente patrimonio a valere sull’eredità del padre".

"È utile sottolineare - si legge ancora nella nota - che Margherita Agnelli, ritenendo evidentemente critica e incerta la sorte delle attività imprenditoriali di suo figlio e della sua famiglia d’origine, ha deciso nel 2004 di monetizzare la sua parte, salvo poi cercare paradossalmente di beneficiare di un accrescimento patrimoniale ulteriore derivante dal successo del piano di rilancio della Fiat, al quale non ha contribuito in alcun modo, ma di cui, come madre, dovrebbe gioire ed essere orgogliosa essendone stato il figlio l’artefice principale". Secondo il team legale, l'obiettivo della donna è sempre lo stesso, contestare tutto, arrivando "perfino a rinnegare gli accordi sottoscritti". 

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