Lo scrittore

Saviano: "Gli attentatori di Mosca? Sono di Isis K. Li conosco, quando li ho incontrati"

Roberto Saviano non è affatto stupito dalla firma dell'attentato a Mosca dove sono morte 140 persone all'interno della più grande sala concerti della capitale russa.

"La rivendicazione dell'attentato a Mosca mi ha portato a una vecchia conoscenza, l'Isis K, la sezione afghana di Isis. Li conosco perché li ho incontrati più volte nelle indagini sul traffico di eroina e di hashish tra Afghanistan e Iran dove loro controllano alcuni territori", scrive lo scrittore campano in un video pubblicato sul suo profilo Instagram.

Roberto Saviano commentando l'attentato avvenuto ieri nella capitale russa, ha aggiunto: "Da sempre Isis K fornisce eroina ai cartelli russi e probabilmente sfruttando questo rapporto di conoscenza territoriale è riuscita a fare questo attentato con l'obiettivo probabilmente di vendicare le attività dell'Iran, sostenuto da Putin, contro Isis K". 

 

 

Gli attacchi sul suolo russo da parte dello Stato Islamico, infatti, non sono una novità. Il gruppo jihadista ha iniziato a rivendicare azioni in Russia nel 2015, alcune senza vittime e altre con diversi morti, come quello negli Urali nel 2017, quando l’esplosione di un edificio residenziale provocò 39 morti. Secondo i dati compilati dall’EFE, sia dalle proprie informazioni che da database come quello del Dipartimento di Stato degli Stati Uniti, l’Isis ha rivendicato o è stato responsabile di almeno 14 attacchi in Russia tra il 2015 e il 2019. Quello avvenuto nella sala concerti Crocus City Hall di Mosca è il più sanguinoso mai registrato da allora, ma le azioni dell’Isis in Russia spaziano dall’omicidio di agenti di polizia, al massacro di fedeli in una chiesa, all’esplosione in un supermercato, a sparatorie o un lupo solitario che taglia i pedoni. Nel primo attacco rivendicato dall’Isis sul suolo russo, il 19 dicembre 2015, un uomo ha sparato a 11 turisti e ne ha ucciso uno mentre visitavano la cittadella Naryn-Kala di Derbent, nella Repubblica del Daghestan.