Nell'immaginario da ordalia fascista cavalcato dalle opposizioni di centrosinistra per descrivere questo anno e mezzo di governo di Giorgia Meloni ci mancava "l'aula sorda e grigia" di mussoliniana memoria. Ci ha pensato la penna sapiente di Michele Serra a colmare il colpevole vuoto dei narratori.
La penna di Repubblica analizza a modo suo la riforma del premierato dopo il primo via libera al Senato. "Parlamento che vota a favore del premierato vota per ridimensionare se stesso e il proprio ruolo (assieme a quello del Quirinale)", parte in quarta Serra. Il ragionamento si inceppa subito: i parlamentari della maggioranza "non sono in quell'aula per portare la voce dei loro elettori e dei collegi dai quali provengono. Sono, più banalmente, truppe di partito, claque di un leader o una leader, e il loro voto è spiegabile solo in quella chiave".
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Quattro i temi che dominano i giornali di oggi. "Il day after del day after, le riflessioni a freddo sul primo roun...Ricapitoliamo: FdI, con l'appoggio degli alleati, realizza uno dei punti-cardine (e storici) del suo programma, evidentemente condiviso dagli elettori che alle politiche del 2022 prima e alle ultime europee poi hanno di fatto promosso quello della Meloni a primo partito d'Italia. Insomma, mantenere le promesse sarebbe il contrario della democrazia. Di più: la stessa critica sui parlamentari-Tafazzi venne mossa quando in nome della lotta alla Casta approvarono il taglio degli onorevoli, cioè di se stessi, su spinta dei 5 Stelle. Una misura approvata con i voti anche del Pd. Strano, però: all'epoca, era l'ottobre 2020 (primi passi del governo Conte 2, versione giallorossa) non si ricordano firme progressiste indignate.
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"E' inutile che meniate il can per l'aia, vi abbiamo preso con le mani nella marmellata. Siete solo mascher...Soprattutto, nessuno tirò fuori il tema del "una o uno che decide per tutti, e finalmente si volta pagina" tirata fuori oggi da Serra su Repubblica. Perché alla fine della fiera si torna sempre lì: "Assomiglia al nobile caduto in disgrazia che mette volontariamente la testa nella ghigliottina, e saluta cordialmente il suo boia. E assomiglia, nonostante le manate e le urla, alla famosa aula sorda e grigia della quale il Capo decide di fare a meno". E ti pareva?