Leone XIV era seduto nello stesso punto della Cappella Sistina in cui si trovava Bergoglio nel Conclave del 2013, prima di essere eletto Papa: a svelarlo uno dei 133 cardinali presenti, Dolan, come riporta il Wall Street Journal. Una coincidenza significativa, insomma. Dopo soli quattro scrutini, la maggior parte dei voti dei porporati si è spostata verso l'americano Robert Prevost. Il conteggio finale avrebbe superato i 100 voti. Il primo a baciargli l'anello sarebbe stato il segretario di Stato Pietro Parolin, stando a quanto raccontato dal cardinale William Goh di Singapore: “Parolin è un gentiluomo,” ha detto.
La scelta dei cardinali elettori si è basata su una figura che potesse garantire continuità con il pontificato di Papa Francesco, che sognava e voleva una Chiesa inclusiva e umile. Allo stesso tempo le preferenze si sono concentrate su un successore che mostrasse anche una maggiore deferenza verso la tradizione cattolica e migliori capacità gestionali per governare una città-stato finanziariamente in difficoltà. E il candidato che fin da subito è apparso come il più “completo”, rispondendo a tutti i criteri, è stato proprio Prevost.
Il nuovo Papa, nato a Chicago, è il primo Pontefice americano nella storia della Chiesa cattolica. I cardinali che lo hanno eletto - come si legge sul New York Times - hanno imparato a conoscerlo durante il Conclave. E proprio in quell'occasione hanno apprezzato sempre più i suoi metodi. Tanto che il cardinale Joeph W. Tobin di Newark gli avrebbe detto: "Bob, potrebbero proporlo a te".