Fausto Brizzi sembra vivere all'ombra della moglie. "Mia moglie potrebbe rubarmi il mestiere in cinque minuti - ha premesso il regista alla notizia dell’elezione della consorte a sindaco di Genova -. Ha la capacità di imparare qualsiasi cosa alla velocità della luce. È una madre instancabile, non so dove trovi le energie, ma ci sarà un motivo se lei ha fatto le Olimpiadi e io no". Ex martellista olimpica, Silvia Salis è diventata la prima cittadina del capoluogo ligure, candidata per il centrosinistra.
A raccontare chi è davvero la 39enne ci ha pensato il marito, anche lui volto noto: sceneggiatore e produttore cinematografico, finì al centro della polemica nel 2017 quando venne accusato di molestie sessuali da una decina di aspiranti attrici. Acqua passata, visto che nel gennaio del 2019, il giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Roma ha accolto la richiesta di archiviazione della Procura perché "il fatto non sussiste".
"A casa nostra - ha assicurato sulle colonne di Repubblica - vige già un matriarcato puro. Nostro figlio porta il cognome della madre, e quando andiamo a una prima teatrale o cinematografica capita di ritrovarmi indicato sul pass come 'Fausto Salis'". Nonostante questo però la gelosia non è contemplata: "Mai, anche per sopravvivenza. Né degli sportivi che ha frequentato, compenso con altro. Né dei successi professionali. Il mio l’ho fatto, i David li ho vinti, sono suo fan: un regista non è mai geloso dell’attore protagonista del suo film".