"Credo che l’esempio di Genova debba portare un’altra riflessione che non è sulla mia persona, ma è sul metodo e sugli effetti del metodo": Silvia Salis, neosindaca di Genova eletta col centrosinistra, lo ha detto dopo la vittoria sull'avversario sostenuto dal centrodestra, Pietro Piciocchi. "Quando il campo progressista si unisce - ha spiegato - leva alla destra l’unico argomento, che è la divisione del campo progressista. E, se levi questo argomento alla destra, rimangono solo gli attacchi personali, gli attacchi non nel merito ma su dove vai in vacanza, su come ti vesti".
Poco dopo la certezza della vittoria, poi, Salis, già vicepresidente del Coni, ha detto a Repubblica di voler vedere quanto prima la premier Giorgia Meloni: "Spero di incontrarla presto per capire come possiamo lavorare insieme per il bene della città". Che pensi già a un possibile duello futuro? In ogni caso, il proclama - incontrare il premier - è spiazzante: forse si è montata la testa? Allo stesso tempo, Salis, ha anche preso subito le distanze dagli avversari di ieri, come se fosse alla ricerca di sfidanti più impegnativi di Piciocchi o del governatore Marco Bucci. A tal proposito Salis ha parlato solo di "telefonate formali", "passaggi di consegne" e "confronti istituzionali".
Gli analisti più attenti hanno notato anche come la nuova sindaca della sesta città d'Italia usi sempre l'espressione “campo progressista” e non "campo largo" per indicare la coalizione che l'ha sostenuta, Pd, M5S, Italia Viva, Azione e Avs. La sua persona, poi, avrebbe destato una certa curiosità per la sua rete trasversale a vari mondi: sport, cinema, Parlamento, imprenditoria, pubbliche relazioni. Di lei il marito, il regista Fausto Brizzi, ha detto: "Il punto forte di mia moglie è l’instancabilità e il fatto che apprende qualsiasi cosa alla velocità della luce. Avrebbe potuto fare qualsiasi sport nella vita, o qualsiasi attività, dopo un attimo sa fare quella cosa meglio di te".