"Tutte le critiche a Delmastro ma Delmastro le cose le ha fatte": Nicola Gratteri, procuratore della Repubblica a Napoli, spiazza tutti con queste parole nei confronti del sottosegretario alla Giustizia con cui in passato non è mai stato troppo tenero. A entusiasmarlo, come riporta il Giornale, è stata la recente gestione delle carceri italiane di alta sicurezza (As). In particolare, l’effetto della circolare con cui il ministero della Giustizia ha ordinato la chiusura permanente delle celle in quei reparti.
Mentre nel reparto più duro, il 41 bis, ci sono i capimafia ritenuti più pericolosi, per i detenuti con un rischio di poco inferiore viene applicata la cosiddetta As, che in teoria prevederebbe restrizioni severe quasi alla stessa misura. In realtà, come ha detto anche Gratteri, "l’alta sicurezza è la mamma di tutte le rivolte, per anni si è consentito di lasciare aperta l’alta sicurezza, tradotto in lingua italiana significa che le carceri sono comandate dalle mafie... I detenuti comuni se non facevano quello che dicevano i capimafia erano massacrati di botte. Questa nuova circolare che è fatta bene può andare, non sarà una passeggiata ma già col fatto che è stata emessa per cui l’alta sicurezza si chiude si comincia a ridurre il potere della mafia nelle carceri".
Delmastro ha preso questa decisione lo scorso febbraio, richiamando all’ordine i direttori di carcere troppo morbidi. "La situazione era diventata insostenibile, per legge l’alta sicurezza deve essere una struttura chiusa e invece non lo era affatto, detenuti organici alla criminalità organizzata circolavano liberamente e avevano di fatto il controllo della situazione - ha raccontato il sottosegretario al Giornale -. Con la circolare abbiamo fatto capire a tutti che il vento era cambiato. E non a caso le reazioni sono arrivate".