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La regina del tennis e i suoi punti decisivi per le donne

Le imprese dentro e fuori dal campo della pioniera Charlotte Cooper, oro alle Olimpiadi di Parigi nel 1900
di Sergio De Benedetti martedì 22 luglio 2025

2' di lettura

Charlotte “Chattie” Cooper nacque ad Ealing, sobborgo di Londra, il 22 settembre 1870. Alta, snella, decisamente bella ed elegante, nel 1900 partecipò ai Giochi Olimpici di Parigi, per la prima volta aperti alle donne, e vinse nella disciplina del tennis, prima vittoria femminile in assoluto tra le poche altre categorie ammesse. Vinse anche nel doppio misto con Reginald Doherty e divenne famosissima in tutto il Regno Unito.

In precedenza, Chattie aveva vinto tre volte (1895/1896/1899) il Torneo di Wimbledon, sempre impeccabile con la sua gonna lunga fino alle caviglie, una sorta di cravatta al centro della camicetta ed i capelli raccolti, mai fuori posto.

Il 12 gennaio 1901 si sposò con un avvocato (tennista dilettante), Alfred Sterry, che aveva sei anni meno di lei: inutile dire che la notizia fece scalpore, considerato che, data l’età, era ormai da considerarsi tra le zitelle. Il loro felice matrimonio invece durò 54 anni (allietato dal figlio Rex e dalla figlia Gwen), a seguito del decesso nel 1955 del marito. Intanto, nel 1901 aveva vinto ancora una volta a Wimbledon. Con due bambini nati nel 1903 e 1905, Charlotte abbandonò il tennis e si dedicò alla famiglia ma non appena entrambi furono svezzati, su sollecitazione del marito, tornò a gareggiare nel 1908 e vinse ancora una volta avendo quasi 38 anni, record femminile al mondo ad oggi ancora imbattuto, e ci riprovò nel 1912 a 42 anni venendo però sconfitta in finale da Ethel Larcombe che di anni ne aveva 10 di meno. Autentica icona non soltanto del tennis inglese, Chattie continuò a frequentare Wimbledon come fosse la sua casa, fu accanto alla Regina Elisabetta II nei festeggiamenti del 75° anniversario del Torneo più famoso al mondo e morì ad Helensburgh, Scozia, il 10 ottobre 1966 ad oltre 96 anni.

Ma questa storia in realtà non finisce qui perché dovete sapere che Charlotte Cooper, da sempre ma soprattutto dal ritorno alle gare dopo la nascita dei figli, si batté sempre affinché le tenniste avessero maggiore libertà di movimento nel gioco attraverso un abbigliamento più consono che, se non proprio come quello degli uomini con maglietta e pantaloncini corti, almeno con gonne/pantalone al ginocchio e, sopra, magliette tecniche traspiranti. L’idea fu contestata non poco e bisognerà arrivare al Dopoguerra del secondo conflitto mondiale per iniziare ad ottenere vestiario meno severo. Oggi sembra ridicolo solo il pensiero ma ci sono volute persone come la Cooper per ottenere qualcosa che diventasse migliorativa nei confronti delle tenniste. 

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charlotte chattie cooper

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