CATEGORIE

L'avviso di garanzia a Ranucci era arrivato a febbraio

di Daniele Priori martedì 12 agosto 2025

3' di lettura

Agosto, giudice mio, non ti conosco. O meglio: non ti ricordo. Sigfrido Ranucci, infatti, il conduttore di Report, risulta essere effettivamente indagato dal 26 febbraio 2025 assieme al suo collaboratore Luca Bertazzoni, giornalista in forze al programma, per l’ormai annoso caso delle rivelazioni legate alle telefonate private dell’ex ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano diffuse dal programma di RaiTre.
A una settimana dal duro scontro dialettico tra gli esponenti di Forza Italia, Maurizio Gasparri e Roberto Rosso che parlarono apertis verbis dell’indagine sul conduttore di Report, arrivano le conferme (e le carte) che Libero ha avuto modo di visionare. Il reato contestato, come avevano affermato i rappresentanti di Forza Italia una settimana fa, è esattamente quello ascrivibile all’articolo 615 bis del Codice Penale, ovvero le interferenze illecite nella vita privata dell’ex ministro Sangiuliano che la Procura di Roma imputa proprio a carico di Ranucci e Bertazzoni. I quali, ovviamente, a stretto giro, sempre in quelle giornate di fine febbraio, hanno nominato i loro avvocati difensori. Nulla di strano, A norma di garantismo si dovrà accertare la verità giudiziaria prima di pronunciare sentenze di qualsivoglia tipo. Ciò che si spiega decisamente meno, semmai, sono le parole ora sibilline, ora capziose di Ranucci che ha tentato ogni possibile artificio retorico pur di non ammettere la verità che giorno dopo giorno è diventata più evidente che mai.

Ranucci, esattamente sette giorni fa, infatti, parlò di «notiizia inedita» riferendosi proprio alle indagini e evocando chissà quale fuga di notizie (tu quoque, Sigfrido!). «Io so solo che è stata presentata una denuncia sulla vicenda della diffusione dell'audio della telefonata con la conversazione tra Gennaro Sangiuliano e la moglie. Siamo tranquilli, abbiamo semplicemente dato la notizia che il contratto di Maria Rosaria Boccia era stato bloccato in seguito a quella telefonata» si era difeso il giornalista. Cadendo poi, però, nella contraddizione palese che, appunto - celiando un poco - si può ricondurre solo a un improvviso, estivo attacco di amnesia. «Non mi è arrivato ancora nessun avviso dalla procura- proseguiva Ranucci - e qualora arrivasse si tratterebbe solo di una delle tante indagini avviate contro Report. Ho da sempre fiducia nella magistratura e nella giustizia» ha concluso l’ex ministro. Tutto come da prassi, tranne il focus sulla notizia: l’indagine stessa di cui Sigfrido, il 5 agosto, non aveva traccia sebbene risultasse invece indagato e destinatario della specifica notifica in una data di quasi sei mesi prima.

Ranucci, tuttavia, per non sbagliare ha messo le mani avanti, ricordando qualcosa di cui invece era rimasta traccia nella sua mente, ovvero il procedimento disciplinare dell’Ordine dei Giornalisti che invece aveva archiviato la sua posizione, salvaguardando così, ovviamente, la democrazia, il pluralismo e tutto quanto si colpisce ogniqualvolta qualcuno tenti di indagare sui metodi di Report. Gli unici sono loro a poter fare giornalismo d’indagine. Chiunque altro, che si tratti di un parlamentare odi altri giornalisti, non ha lo stesso diritto di “scartabellare” - che invece hanno loro. Sia mai che si dovessero trovare documenti, atti o magari conclusioni d’indagini su Report & co. di cui il ben pagato conduttore è ignro o magari (chissà) complice il caldo, semplicemente...dimentico.

tag
sigfrido ranucci

A tu per tu Maria Rosaria Boccia intervista Ranucci: lo strano "scambio di favori"

Mister Report Sigfrido Ranucci, piagnisteo contro la Rai a teatro: "Vita condizionata per sempre"

L'ultimo fronte Sigfrido Ranucci indagato, insorge FdI: "La Rai tuteli la sua immagine"

Ti potrebbero interessare

Maria Rosaria Boccia intervista Ranucci: lo strano "scambio di favori"

Andrea Valle

Sigfrido Ranucci, piagnisteo contro la Rai a teatro: "Vita condizionata per sempre"

Sigfrido Ranucci indagato, insorge FdI: "La Rai tuteli la sua immagine"

Sigfrido Ranucci "indagato": nel mirino la diffusione dell'audio di Maria Rosaria Boccia