Sotto una leggera pioggerellina è iniziata con il tradizionale red carpet la serata inaugurale della 82esima Mostra del cinema di Venezia. La prima ad arrivare è stata la conduttrice della serata, l’attrice Emanuela Fanelli, in un elegante abito grigio, senza spalline, interamente ricoperto di lustrini tono su tono, firmato Giorgio Armani. Acclamata dai fotografi e dai tanti appassionati presenti all’esterno del red carpet, l’attrice di C’è ancora domani non si è sottratta nonostante la pioggia, si è avvicinata al pubblico per foto, selfie e autografi. Ma si è sottratta, è l’accusa di certa sinistra, di parlare del conflitto tra Israele e Palestina dal palco del Lido. «Non dirò nulla», aveva detto a chiare lettere qualche ora prima dell’inizio della rassegna. E lo aveva anche spiegato bene: non ha senso «ridurre tutto a una frase» per cercare di descrivere un dramma come quello che si sta consumando nella Striscia di Gaza.
E tra l’altro «non sono competente per parlare di questo problema per 40 minuti ma sono molto addolorata per i palestinesi», viva la sincerità e soprattutto l’onestà intellettuale dell’attrice romana. E ancora, aveva ribadito alle incalzanti domande dei giornalisti: «Ovviamente ci ho pensato: ma ho pensato che affrontare quel tema con una sola frase, in una situazione in cui indosso un abito stupendo, costosissimo, con dei gioielli costosissimi, mi farebbe sentire in imbarazzo. Sono molto contenta che ci sarà una manifestazione sulla Palestina a cui la Biennale darà spazio», alla quale parteciperà. Posizione che non è andata giù alla conduttrice de “Le Iene” Veronica Gentili: «Non esistono contesti giusti o sbagliati nei quali affrontare la questione di un popolo che viene quotidianamente sterminato. I morti di Gaza scorrono come i granelli di sabbia di una clessidra che, se non ci sbrighiamo a trovare una soluzione a breve, sarà svuotata del tutto. Quello che fa la società civile è una battaglia non solo contro i governi ma contro il tempo». Magari bastasse un appello dal Lido di Venezia per fermare le guerre...