"Se dovesse succedere qualcosa siamo pronti a mobilitarci e reagire". Maurizio Landini scende in campo per la Flotilla. E passa alle "minacce". Durante il convegno organizzato a Bologna da Avviso Pubblico, Fnsi e Cgil nazionale, in occasione della nona edizione del Premio Pio la Torre, il segretario della Cgil rincara la dose: "Non possiamo passare alla storia come quelli che non hanno visto quello che stava succedendo. Non possiamo stare a guardare".
E ancora: "Sta passando l'idea che la guerra e l'utilizzo della forza sostituiscono la politica e qualsiasi organismo internazionale. Io ci vedo un collegamento con il fatto che anche nei rapporti personali aumenti l'uso della violenza", sostiene Landini, che pensa, dopo la marcia Perugia-Assisi del 12 ottobre, a una "grande manifestazione nazionale" aperta a tutti. "Bisogna impedire e bloccare il processo di riarmo. Tutto il resto si ottiene con l'uso delle armi. Da noi significa una politica di tagli ai servizi pubblici e alle politiche industriali di cui ci sarebbe invece necessità".
Intanto sta facendo discutere l'allontanamento della giornalista del quotidiano La Stampa, Francesca Del Vecchio, dalla missione per Gaza. Del Vecchio avrebbe dovuto partecipare con la Global Sumud Flotilla alla spedizione verso Gaza "per raccontare la missione, luci e ombre", ma è stata espulsa. Del Vecchio ha raccontato la vicenda sul suo giornale. "Speravo di poter fare quello che la mia professione comporta: osservare e riferire. Senza addomesticare. Né farsi addomesticare. Non è stato possibile. Essere espulsa, però, mi ha ricordato una cosa, che riguarda il ruolo del giornalismo: quando uno sguardo viene allontanato, perché non lo si considera 'utile allo scopo', si perde un'occasione".