"Credo che le persone hanno ascoltato i vari appelli che ho fatto; ho alzato la mia voce, la voce dei cristiani e delle persone di buona volontà, affermando che la pace è l'unica risposta all'uccisione di persone nel corso degli anni da entrambe le parti, in quel particolare conflitto, ma anche in altri conflitti. In qualche modo le persone devono svegliarsi e dire: c'è un altro modo per farlo". È quanto ha detto Papa Leone XIV in merito a una domanda sull'Ucraina e il ruolo della Santa Sede nella soluzione del conflitto nell'intervista, la prima concessa da Pontefice, alla vaticanista di 'Crux' Elise Ann Allen, anticipata dal media peruviano El Comercio nel giorno del suo 70esimo compleanno.
"Sono ben consapevole delle implicazioni di pensare al Vaticano come mediatore", ha aggiunto il Pontefice che ha ricordato "le due volte in cui ci siamo offerti di ospitare incontri tra Ucraina e Russia, in Vaticano o in altre proprietà della Chiesa". parti in conflitto dicano: basta, troviamo un altro modo per risolvere le nostre divergenze. Per Leone "abbiamo ancora speranza. Credo fermamente che non possiamo perderla, mai. Nutro grande speranza nella natura umana. C'è il rovescio della medaglia. Ci sono attori, ci sono tentazioni.
Per realizzare i "ponti di pace", al centro del primo discorso dal balcone di San Pietro, "serve il dialogo" e in teoria, "le Nazioni Unite dovrebbero essere il luogo in cui affrontare molte di queste domande. Purtroppo, sembra esserci un riconoscimento generale del fatto che le Nazioni Unite, almeno a questo punto, hanno perso la loro capacità di multilateralismo", ha proseguito il Papa. "Dobbiamo continuare a ricordarci del potenziale che l'umanità ha per superare la violenza e l'odio che ci dividono sempre di più. Viviamo in un'epoca in cui la polarizzazione sembra essere una parole d'ordine, ma non aiuta nessuno", ha aggiunto Prevosto.
"Nutro grande speranza nel processo iniziato molto prima dell'ultimo sinodo - ha sottolineato il Pontefice -, almeno in America Latina" e "penso che ci sia grande speranza se possiamo continuare a costruire sull'esperienza degli ultimi due anni e trovare modi per essere Chiesa insieme. Non si tratta di cercare di trasformare la Chiesa in una sorta di governo democratico, poiché, se guardiamo a molti paesi del mondo di oggi, la democrazia non è necessariamente una soluzione perfetta per tutto. Si tratta piuttosto di rispettare e comprendere la vita della Chiesa per quello che è e di dire: 'Dobbiamo farlo insieme'". La "sinodalità è un atteggiamento, un'apertura, una volontà di comprensione. Parlando della Chiesa, consiste nel fatto che ciascuno dei suoi membri abbia voce e un ruolo da svolgere", ha detto ancora Prevost sottolineando che "alcuni si sono sentiti minacciati da questo" ma che "non è questo lo scopo della sinodalità" che è invece "un modo per descrivere come possiamo unirci ed essere una comunità e cercare la comunione come Chiesa, affinché sia una Chiesa il cui focus primario non sia una gerarchia istituzionale, ma piuttosto un senso di 'noi insieme'".
"Ieri ho letto la notizia che Elon Musk sarà il primo triliardario al mondo. Cosa significa e di cosa si tratta? Se questo è tutto ciò in cui c'è valore oggi, allora siamo in grossi guai", ha osservato Prevost. Nell'intervista, il Papa ha sottolineato "il divario crescente tra i livelli di reddito della classe operaia e quello dei più ricchi". "Ad esempio, gli amministratori delegati che sessant'anni fa avrebbero dovuto guadagnare da quattro a sei volte di più dei lavoratori, ora, secondo gli ultimi dati che ho visto, guadagnano seicento volte di più di quanto riceve il lavoratore medio", ha osservato Prevost.