Massimo Cacciari e l'odio della sinistra: "Balle, è il solito anticomunismo"

di Claudio Brigliadorimartedì 16 settembre 2025
Massimo Cacciari e l'odio della sinistra: "Balle, è il solito anticomunismo"

(La7 L'aria che tira )

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"La violenza sta a sinistra? Balle". Nell'assai poco confronto su Charlie Kirk e l'odio politico dilagante anche in Italia interviene Massimo Cacciari. E il filosofo ed ex sindaco di centrosinistra di Venezia lo fa al suo solito modo: a gamba tesa. 

"I toni incendiari di certi settori dell'ideologia o della politica di destra in Europa e negli Stati Uniti nei confronti delle cosiddette sinistre è storia vecchia come tutto il '900", spiega Cacciari intervistato da Repubblica, ribaltando le accuse piovute sulla testa di molti esponenti di centrosinistra dopo i commenti freddi, quasi disinteressati o addirittura equivoci se non addirittura assolutori sullo sconvolgente omicidio di Kirk, 31enne noto attivista trumpiano freddato con un colpo di fucile alla gola durante un dibattito pubblico alla Utah Valley University una settimana fa. 

Polemiche che Cacciari riconduce al "solito anticomunismo violento e incendiario. Forse i settori della destra di cui le dicevo sono diventati preponderanti". Possiamo paragonare quel che accade oggi nel nostro Paese con quanto sta accadendo in America in quanto a violenza politica? "No perché dovremmo sapere bene che negli Stati Uniti si tratta di un male endemico: hanno ucciso presidenti come John Fitzgerald Kennedy, candidati presidenti come Robert Kennedy, hanno ucciso Martin Luther King e Malcolm X, hanno tentato di uccidere Reagan, poi Trump", ricorda il professore, che poi risponde direttamente alla premier Giorgia Meloni.

"Che sia a sinistra sono balle, è pura ideologia. Io credo non si possa in questo caso parlare di destra e sinistra, perché il problema è la situazione politica generale. È quel che accade nel mondo che fa sì che queste manifestazioni d'odio, e anche questo linguaggio d'odio, deflagrino". "In una dimensione di eterno conflitto - conclude Cacciari - le parole d'odio diventano particolarmente pericolose e sintomatiche. Il linguaggio è il sintomo di una situazione più generale in cui è venuta meno perfino la deterrenza atomica. Tutti parlano di guerra come fosse qualcosa che è nella fisiologia dell'agire politico, e questo rende particolarmente significative le esternazioni d'odio".