"Dare del fascista a chi non si inquadra nel pensiero unico è tipico della sinistra. A me danno del fascista, del razzista, una volta dell'antisemita e oggi del sionista. Lo chiamo epiteto squalificante, serve a togliere dignità e diritto di parola. A me danno del fascista e altri epiteti e mi minacciano, l'ultima ieri a Jesi dove una mia immagine è stata appesa a testa in giù. Paura? Paura no, gestisco il rischio, mi faccio la scorta da solo, vado avanti".
Roberto Vannacci non si è tirato indietro. Nel corso di una sua ospitata a Quarta Repubblica, il talk show politico di Rete 4 condotto da Nicola Porro, ha risposto a una domanda del padrone di casa, che gli ha chiesto se teme di fare la fine di Charlie Kirk. L'europarlamentare della Lega è tornato sulla richiesta fatta a Strasburgo e respinta di osservare un minuto di silenzio per Kirk.
"È stato un momento vergognoso per la casa della Democrazia - ha commentato Vannacci -. Quando la destra ha chiesto un minuto di silenzio, il vicepresidente negato per la procedura. Ma è vergognoso che è seguito un applauso scrosciante dalla parte sinistra quasi che dopo l'assassinio sia stato negato un minuto di silenzio per Kirk".