Colpo di scena nella faida familiare degli Agnelli: un nuovo testamento di Gianni Agnelli, risalente al 1998 e finora apparentemente inedito, è stato depositato oggi in tribunale a Torino. Il documento è stato consegnato ai giudici dai legali di Margherita Agnelli, figlia dell'avvocato, nel quadro della causa civile che la oppone ai figli John, Lapo e Ginevra Elkann.
Stando a quanto ricostruito dal Corriere della Sera, il documento era finito nell’inchiesta coordinata dal Procuratore aggiunto Marco Gianoglio e dai pm Mario Bendoni e Giulia Marchetti - e ora chiusa con la richiesta di archiviazione per Ginevra e Lapo e di messa alla prova per il presidente di Stellantis - e messo da parte dagli investigatori, vista l’irrilevanza penale nell’indagine che ipotizzava (a vario titolo) l'evasione fiscale e la truffa ai danni dello Stato.
Sul piano civile, invece, quanto emerso potrebbe avere una grande rilevanza. Secondo i legali di Margherita il testamento del 1998 smentirebbe la versione secondo cui l'Avvocato aveva deciso di investire del futuro comando del gruppo il nipote, John Elkann. Come si legge nel testo, Gianni Agnelli destinava il 25 per cento della società "Dicembre" al figlio Edoardo, che sarebbe poi morto suicida il 15 novembre del 2000. Intanto un altro mistero tiene banco da giorni: il giallo dei 13 quadri spariti da ville e caveau legati alla famiglia Agnelli. Anche in questo caso Margherita accusa i figli. È stata lei, dopo alcune ispezioni, a denunciare la mancanza di "beni di ingentissimo valore di proprietà del padre", comprese le opere d'arte. I figli hanno però sempre sostenuto che quei quadri fossero stati donati dalla nonna Marella e non rientrassero nell’eredità dell'Avvocato.