Sulla carta, Francesca Pascale era pronta da un pezzo per diventare la nuova eroina della sinistra. Nei fatti, è un nuovo boomerang per le opposizioni sempre più disperate.
L'ex compagna di Silvio Berlusconi, notoriamente schierata su posizioni molto "progressiste" sui temi etici e nelle battaglie per i diritti della comunità Lgbtqi+, intervistata dal podcast Gurulandia si lancia in un elogio senza mezzi termini di Giorgia Meloni, che definisce "un leader che rispetto, che stimo e che non voto per alcune ragioni. Ma oggi, dopo Silvio Berlusconi, è l'unico leader che riesce ad andare in Europa, in America, nel mondo in generale e costruire un dialogo. Prima di lei c'era riuscito solo Berlusconi".
L'intervista prosegue in un crescendo di sfottò nei confronti di Pd e dintorni: "Tolta Meloni chi mettiamo? Elly? Andiamo col carro con le piume a ballare. Ma se fosse lei l'alternativa sarebbe la catastrofe più totale". Tanti saluti, insomma, alla segretaria del Pd.
"Schlein è una persona di cultura - prosegue Pascale, che sembra avere le idee chiarissime al riguardo -, ma è un prodotto chimico dell'establishment del Pd. Ha scelto una donna lesbica, preparata per metterla in contrapposizione a Meloni". La risposta dell'elettorato, stando ai sondaggi e pure a parecchie tornate elettorali, non sembra peraltro aver premiato la logica del Nazareno.
"Guardiamo le Regionali in Campania - sottolinea Pascale, peraltro napoletana di nascita, riguardo alla candidatura del grillino Roberto Fico a governatore -, ha vinto De Luca a mani basse e ha vinto De Luca, non la Schlein perché lei non è leader e non lo sarà mai".
Insomma, chi aveva sognato di aver trovato una nuova figurina anti-Meloni sarà rimasto deluso: "Io sono classe '85 e non sono mai stata di sinistra. Sono liberale e sposo dei temi che sono a sinistra, ma il problema che li ha monopolizzati. Sono liberale e berlusconiana e sempre rimarrò tale. Mi sento più vicino al centrodestra e sono più liberale ed europeista. Una Europa simile ai padri fondatori".