"Torno a Ca' Foscari con lo stesso spirito con cui ero arrivato la prima volta". Lo ha detto in una intervista a La Stampa Emanuele Fiano, presidente di Sinistra per Israele, che oggi torna all'università a Venezia dopo essere stato contestato la scorsa settimana. "Quella sera mi sono sentito con la rettrice e le ho detto: secondo me bisogna che io possa terminare il mio intervento - ha spiegato -. Non si può accettare che un'università chiuda le porte stessa dialogo, costituzionale sacrosanto, e io lo difendo Ma c'è una profonda differenza tra manifestare contro qualcuno e impedirgli di parlare È questo che molti faticano a capire: non è in discussione il diritto alla critica, ma la libertà stessa del confronto".
Fiano ha spiegato che la presenza, oggi, anche della ministra dell'Università e ricerca Anna Maria Bernini "non è un gesto politico, ma istituzionale. Significa affermare che le università devono restare luoghi aperti, coerenti con il loro nome: universali. La ministra mi ha contattato subito dopo quanto accaduto, e credo sia consapevole che episodi stanno simili aumentando. La sua è una giusta scelta: non si può normalizzare la censura nelle aule".
Ma i pro-Pal non mollano. Sui muri della Ca' Foscari è apparsa l'ennesima scritta minacciosa contro Fiano e Bernini: "Sionismo è genocidio. Fiano e Bernini complici". "Questa è l’accoglienza che i pro-Pal riservano al Ministro Anna Maria Bernini - ha commentato Forza Italia sui social, che oggi sarà la scorta democratica di Emanuele Fiano al quale, settimana scorsa, è stato impedito di parlare all’interno dell’Università Ca’ Foscari. Questi sedicenti attivisti vogliono censurare un atto di solidarietà istituzionale, rivolgendo accuse gravissime e sfruttando in maniera becera e opportunistica una tragedia umanitaria. La nostra solidarietà al Ministro Bernini e all’Onorevole Fiano".