Greta Thunberg e altri 36 attivisti di Extinction Rebellion sono indagati per manifestazione non autorizzata dopo l'azione di sabato 22 novembre, quando il Canal Grande è stato tinto di verde con alcune taniche di fluoresceina. Lo ha deciso la Procura di Venezia, come si legge sul Corriere del Veneto, sul Gazzettino e sulla Nuova di Venezia e Mestre.
Secondo quanto ricostruito, la protesta degli attivisti sarebbe partita attorno a mezzogiorno di sabato scorso: cinque ragazzi a bordo di un vaporetto avrebbero versato il colorante in acqua all'altezza di Rialto, mentre altri manifestanti, tra cui la 22enne svedese, protestavano sul ponte srotolando uno striscione con la scritta "Fermare l'ecocidio". Una quindicina di loro, con addosso un abito rosso e il volto sbiancato, si muoveva ai piedi del ponte lentamente. La manifestazione di Venezia si inseriva in una mobilitazione coordinata che ha coinvolto altre dieci città italiane, da Milano a Palermo, in concomitanza con la chiusura della Cop30 in Brasile.
Per tutti gli attivisti coinvolti sono già scattati un Daspo urbano di 48 ore, scaduto lunedì 24 novembre, e una sanzione da 150 euro. L'accusa è manifestazione non autorizzata, mentre non sono state ritenute sussistenti le ipotesi di interruzione di pubblico servizio e di inquinamento, visto che la fluoresceina non è una sostanza tossica. Polizia locale e Digos hanno identificato 37 partecipanti: 19 dal Veneto, 16 da Lombardia, Trentino, Toscana, Piemonte, Emilia-Romagna, Puglia, Calabria e Lazio, e tre cittadini stranieri tra cui Thunberg.