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DiMartedì, Giannini insulta FdI: "Atreju? Il raduno di una setta. E poi..."

di Roberto Tortora mercoledì 10 dicembre 2025

2' di lettura

C’è un Massimo Giannini critico con il governo (e questa non è una novità), ma anche obiettivo nel giudicarne il successo (e questa sì è una novità) nella sua intervista con Giovanni Floris a DiMartedì, il talk di approfondimento politico di La7. Giannini ha commentato così con il conduttore napoletano l’annuale kermesse di Atreju dopo i 3 anni di governo che hanno cambiato la destra italiana: “Atreju nasce come raduno di una setta, questo erano prima che arrivassero al governo. Vecchi epigoni dell'MSI che avevano ancora l'ideale, la fiamma etc., anche una cultura un po' pagana della politica. Adesso Atreju è il festival di Sanremo, dove dentro puoi trovare nani, ballerine, grandi cantanti, personaggi televisivi da Raoul Bova a Mara Venier, politici di quasi tutti i colori. Celebrano un successo, un trionfo oggettivo, è stata una vittoria politica quella di Giorgia Meloni, ha fatto un capolavoro, in 10 anni è passata dal 2 al 27% quindi al governo del Paese. C'è la consacrazione di una classe dirigente che è arrivata al potere e oggi si autocelebra in un modo nazional-popolare come il festival di Sanremo”.


Sulla strategia di comunicazione, volta sempre ad accattivarsi l’elettore, Giannini è più aspro: “La sindrome di Calimero, il racconto dell'underdog che ce l'ha fatta funziona nella prima fase di governo, quando vuoi far vedere agli italiani che tu sei come loro. Non si può continuare dopo 3 anni e mezzo che sei alla guida del Paese e hai tutte le leve del potere, senza che nessuno le metta in discussione. Non si possono fare le sceneggiate facendo credere che sei la stessa di cinque anni fa, non tiene più, hai delle responsabilità, esercitale”.

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Altra critica, quella sulla sicurezza: “L'elemento populista è quello che conosciamo da tanto tempo. Quando sono all'opposizione dicono che chiuderanno porti ed erigeranno muri etc.. Sull'immigrazione questo governo non fa né respingimenti né inclusione, non fa nulla, il disvelamento del bluff. Sulla sicurezza c'è un dato più grave: l'ultimo rapporto Censis e l'ultimo rapporto Istat certificano un aumento significativo della micro-criminalità: nelle città non si vive più sicuri, questo era un cavallo di battaglia della destra e la sinistra non è in grado di raccontare questo fallimento”.

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