Conti correnti, occhio alla "trappola": come salvarsi

Fate molta attenzione ai conti correnti. In questo periodo i nostri risparmi sono messi a dura prova. Le rate dei mutui a tasso variabile si stanno impennando dopo il rialzo dei tassi da parte della Bce, ormai quasi a cadenza trimestrale. A pagarne di più le conseguenze sono di certo coloro che hanno mutui a tasso variabile. Ma in questo periodo di spese elevate bisogna fare bene i conti anche sui risparmi ed evitare che possano essere minati da costi nascosti per la gestione dei depositi. Infatti bisogna porre attenzione alle spese silenti dei conti correnti che vanno ad erodere i risparmi depositati in banca. Innanzitutto partiamo dai costi base. In media, come ha riportato una rilevazione della Banca d'Italia, nel nostro Paese un conto corrente costa in media 95 euro l'anno. Ovviamente questa cifra è il risultato della somma di tutte le spese fisse e variabili di un conto medio. Ma attenzione: stiamo parlando di un costo medio. Infatti, partendo da questo assunto, è evidente che in Italia ci sono conti che superano i 100 euro per le spese di gestione. Per evitare amare sorprese e correre ai ripari è meglio conoscere nel dettaglio i valori delle voci di spesa di un conto in banca.

LE VARIABILI DA TENERE D'OCCHIO
Bisogna fare attenzione ad alcune variabili come ad esempio i  i costi per l’emissione del libretto degli assegni, le commissioni di massimo scoperto, i costi applicati alle operazioni fatte in valuta estera, le commissioni richieste per le transazioni che coinvolgono Paesi extra UE. Occhio anche a queste voci di spesa sui conti correnti online. Infatti non sono immuni da rincari e da salassi nascosti. Un altro aspetto sui cui porre attenzione riguarda piccoli dettagli a cui spesso non diamo peso. Ad esempio a incidere sul costo di gestione di un conto corrente sono le commissioni addebitate per i prelievi di contante fatti in ATM diversi rispetto a quelli del proprio istituto di credito, le operazioni fatte allo sportello, il pagamento di bollettini CBILL, PagoPA o simili.

Per evitare amare sorprese il consiglio da seguire è uno solo: quello di consultare l’Indicatore di Costo Complessivo (ICC) del conto e controllare le condizioni economiche del prodotto che si sta scegliendo. Uno sguardo in più su questo parametro potrebbe mettervi al riparo da stangate inaspettate. Inoltre se fate un uso abbastanza basico del conto corrente, si può risparmiare ad esempio sull’emissione del libretto di assegni oppure sulle carte di credito. Infine è bene usare sempre un comparatore dei costi che metta a confronto tutti i parametri da monitorare nelle spese di un conto corrente. Ci sono diversi servizi online che offrono questa opportunità. Insomma, prima di scegliere un conto corrente è meglio approfondire un’analisi dei costi. Un passo decisivo per mettersi al riparo da batoste improvvise che spesso sono sempre dietro l’angolo.